TUSCANIA – Le necropoli di Tuscania, situate nell’incantevole territorio dell’alto Lazio, costituiscono un autentico tesoro archeologico che attrae visitatori da tutta Italia e non solo.
Le cittadelle dei morti sono inserite nella World Heritage List dell’UNESCO dal 2004 e rappresentano un volano per il turismo locale dopo un periodo in cui sono state scarsamente valorizzate dalle amministrazioni.
Passate sotto la gestione di Promo Tuscia, ora è possibile visitarle da aprile a dicembre due volte al mese secondo un calendario prestabilito, con una guida esperta e a prezzi calmierati.
Questo servizio offre ai visitatori l’opportunità di esplorare le tombe a dado, semi-dado e a casa con portico risalenti al VI sec. a.C., immergendosi così nella storia millenaria di Tuscania.
Aperte al pubblico, dunque, la Necropoli di Madonna dell’Ulivo, con la famosa Grotta della Regina e le Tombe della famiglia Curunas, le Necropoli di Pian di Mola e della Peschiera, nonché il Museo Archeologico Nazionale, ospitato nell’ex convento francescano di S. Maria del Riposo, che completa l’esperienza regalando una visione dettagliata dei corredi funerari, dei sarcofagi e di altri reperti provenienti dalle necropoli del territorio, risalenti al VII sec. a.C.
Il turismo archeologico e culturale rappresenta un importante motore economico per l’Italia, in grado di generare entrate significative dai viaggiatori soprattutto internazionali. La gestione attenta e mirata delle necropoli da parte di Promo Tuscia, con visite guidate regolari e eventi di valorizzazione del patrimonio, contribuisce a sfruttare appieno il potenziale turistico di Tuscania e dell’intera regione della Tuscia.
Le necropoli della zona tra Tuscania e Tarquinia, protagoniste anche del film La Chimera del 2023, premiato al Festival di Cannes, sono state a lungo preda dei cosiddetti “tombaroli“, ladri di reperti storici che hanno razziato il territorio in cerca di tesori nascosti. Tuttavia, grazie agli sforzi di enti istituzionali locali, alla buona volontà e alla lungimiranza di preservare un patrimonio così importante per l’identità del luogo, oggi è possibile visitare questi luoghi in sicurezza, contribuendo così alla valorizzazione culturale di tutta l’area in provincia di Viterbo.