Maxi operazione tra Viterbo, Roma e Frosinone. Sgominata banda di spacciatori violenti.
LAZIO – Dalle prime luci dell’alba, nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Roma e gli agenti della polizia di stato del I distretto Trevi Campo Marzio stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal gip del tribunale di Roma su richiesta della locale direzione distrettuale antimafia della procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti.
Le indagini, della durata di oltre un anno, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà, di cui farebbero parte gli indagati e di documentare come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi. Sono stati raccolti elementi indiziari per cui in alcuni episodi le vittime venivano trasportate all’interno delle abitazioni di alcuni sodali ove venivano percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari. Talvolta, poiché si era esaurito il “plafond” giornaliero presso la banca, venivano sequestrati e malmenati tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati.
Le forze dell’ordine hanno scoperto un gruppo che, stando alle ricostruzioni, agiva in modo violento anche nei confronti dei familiari degli indebitati, pretendendo addirittura pagamenti via bonifico. Attraverso l’analisi del flusso di 300mila euro di denaro che era stato estorto, gli investigatori sono riusciti a identificare tutti i beneficiari dei versamenti bancari. Il gruppo riciclava e reimpiegava questo denaro che dai conti correnti poi era trasferito ad altri beneficiari, o con altri bonifici o attraverso prelievi di contante.