Le fonti saranno digitalizzate dall’archivio storico dell’Università della Tuscia e fruibili a tutti
VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo – “All’attenzione dei cittadini e della cittadine di Viterbo e della Tuscia.
Da alcuni mesi è attivo a Viterbo l’Istoreco, un Istituto inteso a promuovere la ricerca storica su guerre mondiali e dopoguerra, fascismo e antifascismo, Resistenza ed età della Costituente, democrazia repubblicana e integrazione europea. Mettendo a frutto le intraprese iniziative di Public History e di terza missione promosse già dall’Università della Tuscia, Istoreco si ripromette di raccogliere fonti e documentazione (private e pubbliche, familiari e associative) sulla storia di Viterbo e della Tuscia nell’età contemporanea.
Il nascente archivio storico dell’Università della Tuscia potrà digitalizzare una tale documentazione, schedarla e renderla fruibile per lo sviluppo di tesi di laurea, laboratori didattici e ricerche storiografiche.
Nel territorio della Tuscia esistono numerosi archivi e centri di documentazione, a partire da quelli municipali, che meritano una riscoperta e una loro valorizzazione, affinché siano conosciuti dai cittadini e possano concorrere a ricostruire le storie di comunità di cui essi rappresentano la carta d’identità. Istoreco mette a disposizione consulenze e competenze specialistiche per un lavoro di censimento e la fruizione di archivi pubblici grazie a cui organizzare manifestazioni storico-culturali, nonché promuovere progetti di ricerca finalizzati alla pubblicazione di repertori di fonti, materiali fotografici e libri di storia su eventi e luoghi della memoria (monumenti, lapidi ed epigrafi, nomi di vie e piazze, ecc.). Istoreco è in grado inoltre di accogliere proposte specifiche di attività storico-educative da concordare con le istituzioni territoriali e le scuole locali.
Istoreco si rivolge anche alle famiglie ed ai cittadini tutti che sanno di avere in casa diari e memorie, lettere e fotografie di propri congiunti e amici, invitandoli a renderli fruibili per dare spessore storico alla diffusione di una larga memoria pubblica, attraverso la piena valorizzazione delle storie di vita di quanti furono “sbattuti nella grande Storia” negli anni della guerra e del dopoguerra”.