CIVITA CASTELLANA- “Celebrare il 25 aprile significa onorare il coraggio e il sacrificio di tutti coloro che, senza antistoriche distinzioni, hanno lottato per garantire al nostro Paese la libertà e la democrazia, regalandoci la possibilità di costruire una società che ripudia ogni forma di oppressione e discriminazione”. A parlare è il sindaco Luca Giampieri, intervenuto con un bellissimo discorso in questo giorno dell’anniversario della liberazione d’Italia.
“La Festa della liberazione è patrimonio di tutti gli italiani- continua Giampieri – E a quasi 80 anni dalla fine del Secondo conflitto mondiale è ora di mettere da parte ideologie e divisioni, ancora ahimè fin troppo presenti, che per decenni hanno escluso dalle celebrazioni anche coloro che invece ebbero un ruolo attivo e importante nella liberazione stessa”.
Giampieri, nel suo discorso, parla anche del presente, guardando tuttavia anche al futuro prossimo.
“Credo che nel 2024 il 25 aprile debba essere anche un momento di riflessione sull’impegno dell’Italia nel processo di costruzione di un’Europa dei popoli, un’Europa unita nella diversità e nella solidarietà, ma soprattutto nel rispetto delle sue tante anime – dichiara il sindaco – L’Europa dei popoli è un’idea che trascende le frontiere nazionali e abbraccia la ricchezza delle nostre tradizioni, culture e lingue, non per farne pensiero uniformato, ma per trarre bellezza dalle differenze che arricchiscono. Un’Europa dove la democrazia e la libertà sono l’unico vero antidoto contro i totalitarismi, e per questo vanno difese ad ogni costo, anche nelle piccole battaglie quotidiane dove il rischio di venire prevaricati nel voler esprimere la propria idea è sempre purtroppo dietro l’angolo”.
Per il primo cittadino civitonico, il 25 aprile è però anche un momento dedicato all’autodeterminazione di ognuno. “Mentre giustamente oggi onoriamo chi in passato si è scarificato per donarci pace, libertà e democrazia, dobbiamo infatti essere pronti a non abbandonare chi pace, libertà e democrazia le desidera ma non può averle. Il 25 aprile oggi è soprattutto di coloro che ancora si battono senza tregua per la propria autodeterminazione, esposti al pericolo dell’invasione, della violenza, della malevola volontà di azzeramento del proprio popolo. Il 25 aprile oggi appartiene soprattutto a coloro a cui si cerca di impedire di entrare nelle università o di praticare il proprio credo religioso”.
“Il 25 aprile nel 2024 – conclude Luca Giampieri – appartiene a chi ha fatto pace con il passato ed è stato capace di superare le ideologie per lavorare insieme, per costruire un’Italia e un’Europa pacifiche, libere e inclusive, che garantiscano opportunità e benessere per tutti i cittadini”.