Un anno fa Chiara Frontini ricordava che la Provincia è in gran parte responsabile del problema, ora invece si pensa agli accordi politici per restare in sella
VITERBO – Correva il mese di marzo 2023 quando la sindaca Chiara Frontini si riuniva presso uno dei bar di via Genova con i residenti della zona per presentare soluzioni e tranquillizzare tutti circa la questione dei cinghiali.
L’incontro, che al tempo era stato ricco di promesse e proposte interessanti, sembra essere finito nel dimenticatoio da parte dell’amministrazione comunale che, tra le altre cose, aveva anche presentato l’idea di spostare gli orari di conferimento dei rifiuti alla mattina presto, così da limitare i banchetti notturni dei cinghiali.
All’epoca, Chiara Frontini non aveva nemmeno avuto paura di identificare il più grande responsabile del problema: la Provincia. L’ente pubblico, come sottolineato a marzo 2023 dalla prima cittadina, è colui che dovrebbe occuparsi della gestione del parco dell’Arcionello, area da cui la maggior parte dei cinghiali provengono e da lì invadono le vie limitrofe e i quartieri antistanti.
“L’amministrazione provinciale – aveva spiegato Frontini – è responsabile della gestione del parco e collabora con l’associazione territoriale caccia per la parte relativa alla cattura, il contenimento e l’abbattimento. So che è in dirittura d’arrivo un piano di contenimento”. Questo piano, tuttavia, non sembra aver riscosso particolare successo e le accuse alla Provincia sembrano essere finite nel cassetto dei ricordi ora che tra il presidente Alessandro Romoli e la prima cittadina si prospetta un’alleanza politica per restare in sella.
Ancora, la sindaca aveva avanzato alcune proposte, parte delle quali erano anche state presentate come “già messe a bilancio”.
“Abbiamo messo in bilancio delle chiusure gravitazionali per i condomini di queste vie che si aprono con la chiave – aveva sottolineato – cosicché non vengano ribaltati. L’altra cosa che diverrà ufficiale dopo la concertazione con gli amministratori verso fine marzo, è un’ordinanza che preveda il cambio dell’orario di esposizione dei mastelli”.
Ora, passeggiando per quelle bande, non sembra proprio che tali idee siano state effettivamente messe in campo. I secchioni, infatti, sono ancora privi di chiusure e vengono sistematicamente ribaltati dai cinghiali nottetempo alla ricerca di qualcosa da mangiare. Gli ungolati, ormai divenuti “animali spazzini” continuano a moltiplicarsi sotto gli occhi dei residenti, molti dei quali preoccupati perché gli incontri diurni sono ormai all’ordine del giorno e potrebbero provocare incidenti stradali.