Lo storico e critico d’arte prende una pausa per pensare alle elezioni europee dove è candidato nella lista di “Fratelli d’Italia” circoscrizione Italia Meridionale
ROMA – Vittorio Sgarbi si è autosospeso da assessore ai Monumenti e alla Bellezza del Comune di Viterbo. Lo storico e critico d’arte, che è in giunta da indipendente, candidato alle europee nella lista di “Fratelli d’Italia” nella Circoscrizione Italia Meridionale (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia e Calabria) spiega così le ragioni di questa decisione:
“Al sindaco, agli amici amministratori, agli elettori ed eletti di Fratelli d’Italia a Viterbo. Voglio assicurare tutti i viterbesi, preoccupati o stupiti della mia presenza nell’amministrazione comunale come assessore ai monumenti e alla bellezza, e della la mia candidatura con Fratelli d’Italia alle Elezioni europee, peraltro non nella circoscrizione centro ma in quella meridionale, che io sono indipendente sia nell’amministrazione sia nelle liste di Fratelli d’Italia alle europee.
Che il grande partito Fratelli d’Italia sia al Governo nazionale e all’opposizione a Viterbo determina una contraddizione – spiega Sgarbi – che non credo abbia effetti sugli elettori, ma serve a indicare una incongruenza. Per questo credo che sia importante riconoscere che io sono prima di tutto indipendente nell’uno e nell’altro ruolo.
È noto peraltro – ricorda Sgarbi – che la componente “Rinascimento”, che io rappresento, è stata pressoché ovunque alleata con Fratelli d’Italia, sia alle regionali del Lazio sia alle amministrative di Roma. Si tratta di una contraddizione formale e direi “situazionistica” che non dovrebbe creare problemi agli elettori; ma, proprio per il contrasto (locale) e per non determinare sconcerto, ritengo opportuno, senza turbamenti politici, rappresentare al sindaco di Viterbo la mia decisione di autosospendermi da assessore per la durata della campagna elettorale.
Sciogliendo ogni presente contraddizione politica, la valutazione sul mio ruolo futuro – annuncia Sgarbi – potrà essere definita dopo l’esito delle elezioni, senza precludere la conclusione delle attività programmate come assessore”.