MONTEROSI – Matteo Salvini nella Tuscia per presentare il suo libro: “Controvento. L’Italia che non si arrende” (Piemme 2024). L’appuntamento con il ministro è a Monterosi, martedì 21 maggio, alle ore 21 presso Club House Terre dei Consoli Golf Club.
“L’Italia che non si arrende’ (Piemme) ha venduto nelle librerie e negli e-commerce 7.522 copie certificate a cui si aggiungono 9.100 copie vendute direttamente dall’editore ma che non vengono conteggiate nelle classifiche.
Significa che con 16.622 copie in appena una settimana è il libro italiano più venduto in assoluto. Un risultato ben al di sopra delle più rosee aspettative”, riporta una nota congiunta di Piemme e dello staff del ministro.
Controvento è un autoritratto e allo stesso tempo un manifesto, ma, soprattutto, un inno alla libertà e alla felicità in politica.
“La passione per la politica mi ha travolto fin da quando ero ragazzo”, scrive Salvini, “Significa lottare per quello in cui credo, senza mai perdere il contatto con la gente, sapendo di dare fastidio a molti come dimostrano i dossieraggi, i processi finiti in nulla, il fango e le violenze che la Lega ha subìto e subisce.
Qui voglio raccontarvi la mia storia. Chi scrive rischia fino a 15 anni di carcere per sequestro di persona plurimo e rifiuto di atti d’ufficio, ma soprattutto guida un partito, la Lega, che da anni è sottoposto a un linciaggio mediatico-giudiziario che ha pochi precedenti in Italia e in Occidente. Se avessi voluto una vita comoda, mi sarei iscritto al Pd. Ho scelto diversamente, senza rimpianti. E per questo voglio raccontarmi in questo libro».
“Con un approccio concreto, aderente alle cose, sempre appassionato”, è la descrizione del libro, “Controvento ripercorre il passato, traccia il presente e delinea il futuro di un protagonista di un partito cruciale per il paese e l’Europa.
Esprime la visione del mondo e le sfide dei prossimi mesi che attendono Matteo Salvini. Il carnet è ricco e non ammette deroghe: l’autonomia, storico cavallo di battaglia della Lega. Il Ponte sullo Stretto, come vessillo di un attivismo programmatico. La difesa dei confini.
Una diversa idea di Europa. E infine sale da queste pagine l’urgenza di illuminare di una luce nuova e alternativa quei temi e valori di cui la sinistra si ritiene unica depositaria. Su questo e molto altro l’autore si misura in una confessione a cuore aperto e senza censure, che alterna riflessioni, ricordi e schegge di memoria”.