SANTA MARINELLA – Le notizie di stampa che certificano il fallimento della raccolta differenziata dei rifiuti a S. Marinella hanno purtroppo anticipato le nostre conclusioni per cui stavamo aspettando di ricevere dati ufficiali dagli uffici comunali preposti.
La nostra città risulta ferma al 48,7%, persino al disotto della media regionale del 54,4% (media che Roma capitale tiene molto bassa).
Impietoso è poi il confronto con le città limitrofe, tutte al di sopra del 70%, compresa Ladispoli che ha molte seconde case come noi.
Inutile trovare scuse, girarci intorno e incolpare i cittadini, che pure spesso sono incivili.
Bisogna essere seri e ammettere che se le cose non funzionano, le cause vanno ricercate anche nell’esecuzione del nuovo contratto per lo smaltimento dei rifiuti, concordato e firmato da Gesam e Comune nel marzo del 2022.
Basti ricordare che il bando vinto dalla Gesam, ora parte integrante del contratto stesso, nella relazione tecnica allegata indicava per il primo anno un obiettivo minimo di differenziata del 55%. Lo stesso bando assegnava alla ditta il compito di “implementare” il sistema di raccolta differenziata e di” ridurre in maniera consistente l’invio di rifiuti presso l’impianto di smaltimento finale”.
Al tempo dell’approvazione del bando sotto la giunta Bacheca la quota di differenziato era dichiarata al 50,7%. In pratica invece di “intensificare” siamo tornati indietro.
E non è solo un problema di civiltà. Sarà bene ricordare che una delle due voci di spesa per la TARI si riferisce ai costi di conferimento in discarica dell’indifferenziato.
Più bassa è la percentuale di rifiuti correttamente differenziati, più alti saranno i costi per lo smaltimento della parte indifferenziata, e quindi i costi della TARI non scenderanno. È esattamente quello che sta succedendo da 6 anni con le amministrazioni Tidei.
A questo proposito presenteremo a breve un’interrogazione puntuale sul servizio di raccolta dei rifiuti e igiene urbana perché molte cose non vanno, e non da ora. Su questo sarà bene che i cittadini siano informati con puntualità, sebbene la materia non sia semplice.
Per ora possiamo aggiungere che sempre da contratto, la Gesam dovrebbe dotare il territorio comunale di 4 mini isole ecologiche (di cui 1 a Santa Severa, in zona 167), dove villeggianti e turisti potrebbero conferire i rifiuti in modo differenziato, senza dover rispettare il calendario e senza tentazioni di lasciarli in giro.
Queste isole attualmente non ci sono. Fra i servizi “migliorativi” per cui aveva vinto il bando, la Gesam prometteva inoltre un drone e 10 foto trappole per individuare i responsabili di discariche abusive. Gesam ha rispettato le promesse? Drone e fototrappole funzionano?
Sono solo alcuni degli aspetti di un contratto che maggioranza e minoranza devono a questo punto vagliare molto, ma molto bene.
Clelia Di Liello per Coalizione Futuro