Da Bagnaia, il boss turco progettava attentati terroristici su vasta scala raccogliendo armi, soldi e proseliti
VITERBO – La polizia di Stato ha messo in mostra l’operato dei suoi uomini e delle sue donne nel video registrato a Bagnaia nell’operazione contro un organizzazione criminale turca.
Nelle immagini, il blitz condotto dai poliziotti del Servizio centrale operativo (SCO) e delle Unita operative di primo intervento (UOPI) avvenuto tra i vicoli della piccola e tranquilla frazione di Bagnaia per arrestare il boss a capo della banda criminale accusata di associazione con finalità di terrorismo, Baris Boyun.
Boyun, già agli arresti domiciliari a Bagnaia, era stato catturato nel 2022 e dalla sua dimora tra i vicoli del piccolo borgo progettava anche attentati con l’intento di trasformare la sua cosca mafiosa in una vera e propria cellula terroristica. I suoi uomini, a detta della polizia, erano pronti a immolarsi per lui e per la fede.
Nel piccolo abitato di Bagnaia già da tempo i cittadini avevano capito che qualcosa non andasse. Molte, infatti, le lamentele dei residenti che si sentivano “assediati” dal grande dispiegamento di forze che giornalmente erano impegnate come scorta per il boss. Inizialmente, essendo stato trasferito Boyun dalla Calabria, dove era già ai domiciliari, tra gli abitati era circolata la voce che a Bagnaia ci fosse un pericoloso boss della mafia calabrese. Purtroppo, la situazione era ancora più grave di quanto le persone pensassero.
In totale sono stati arrestati 14 cittadini turchi dimoranti nel nostro Paese e altri 3 attivi all’estero. Tra i fermati anche il viterbese Giorgio Meschini (LEGGI TUTTO).