CIVITAVECCHIA – Stiamo seguendo da vicino la questione del fermo pesca che per il 2024 impone al compartimento marittimo di Civitavecchia un arresto temporaneo per tutto il mese di ottobre.
Riteniamo la scelta del ministero delle Politiche agricole, Alimentari e Forestali molto penalizzante per i nostri pescatori e proprio per questo, nei giorni scorsi, il consigliere comunale Antonio Giammusso ha inviato una lettera al sottosegretario di Stato al Masaf Patrizio Giacomo La Pietra.
Il capogruppo della Lega nel consiglio metropolitano di Roma Capitale ha spiegato che recenti statistiche rilevano come, negli anni precedenti (2021, 2022 e 2023), il fermo pesca effettuato sempre tra i mesi di giugno e luglio ha avuto come conseguenza un incremento delle quantità di pesce con minori giorni lavorati (a causa delle giornate aggiuntive di fermo imposte dalla legge).
Lo slittamento del fermo a ottobre provocherebbe dunque una crisi nel settore di Civitavecchia, già fortemente penalizzato dagli incrementi del prezzo del gasolio e dalle nuove linee di indirizzo della commissione Ue di restrizione delle aree di pesca con tagli fino al 30%.
Sempre nella lettera Antonio Giammusso ha chiesto a Patrizio Giacomo La Pietra di rivedere le tempistiche del periodo di fermo pesca e spostarlo, come negli anni precedenti, nel mese di giugno.
Messo al corrente da Giammusso, e riconoscendo l’importanza del comparto della pesca, ho contattato direttamente il sottosegretario per sottoporre alla sua attenzione la problematica. La sua risposta è stata tempestiva e ci ha spiegato che la questione è stata affrontata in sede di riunione con un tavolo tecnico. La Pietra ci ha inoltre assicurato la disponibilità del ministero a rivedere le tempistiche.
Ancora una volta abbiamo avuto la dimostrazione dell’attenzione del governo nei confronti delle problematiche provenienti dal nostro territorio e l’importanza della filiera governo-regione-comune di Civitavecchia.