Made in Umbria Expo nell’area ex Spigadoro Petrini, la proposta del Movimento 5 Stelle di Bastia Umbra: “Dalla riqualificazione una vetrina delle eccellenze umbre”

Un centro espositivo e di ricerca del Made in Umbria come vetrina internazionale in diretto collegamento con il polo fieristico regionale. Questo il progetto di valorizzazione dell’area ex Spigadoro Petrini presentato oggi in conferenza stampa a Bastia Umbra dal Movimento 5 Stelle. “Aumentare il valore aggiunto della filiera e garantire un equo guadagno per i produttori” è l’obiettivo del progetto che punta a riqualificare un bene censito dal Ministero della Cultura. Un esempio di architettura industriale italiana del secondo novecento da valorizzare per esposizioni temporanee e permanenti, vendita ed attività in collaborazione con università ed enti regionali. Ma che possa fungere anche come centro di studio, ricerca e formazione per la promozione e la conservazione delle competenze. La valorizzazione dei prodotti enogastronomici regionali come tratto distintivo di arricchimento dell’esperienza di soggiorno in Umbria o addirittura la motivazione stessa del viaggio sul territorio regionale. Un progetto che punta sulla storia che si fa cultura, la sostenibilità della produzione e il gusto capace di evocare emozioni quasi dimenticate.

Laura Servi, consigliera comunale uscente e candidata per il M5S nella coalizione civico progressista per Erigo Pecci: “Vogliamo dare alla città la possibilità di creare un motore nuovo rispetto la solita idea di demolire un’area industriale per fare nuove strutture di cemento residenziali o commericali. A fine novembre in consiglio comunale la maggioranza al completo, prima della spaccatura che ha portato al dimezzamento della giunta Lungarotti, aveva votato per il ricorso al Tar contro il vincolo della Soprintendenza. Come minoranze abbiamo espresso parere contrario perchè la nostra idea è creare sinergia con l’area della fiera e costruire una vetrina di eccellenza del Made in Umbria. Puntiamo sul turismo esperienziale: enograstronomia, valoriazzione dei sapeeri antichi legati all’artigianato”.

Per il consigliere regionale e coordinatore del M5S Umbria, Thomas De Luca: “La proposta regionale di riqualificazione nasce dall’idea di creare il progetto Miu (Made in Umbria) attraverso strumenti di sostegno di sviluppo ecomomico. Una politica attiva che superi il quinqennio di totale passo indietro della destra nelle questioni industriali. Per sostenere questo percorso servono tre pilastri: aumentare il valore aggiunto della filiera garantendo un equo guadagno per i produttori, costruendo una vetrina unica e uno sbocco diretto per la piccola agricoltura, allevatori, artigiani e le eccellenze del tessile, dell’aerospazio e le tante realtà che costruiscono l’immagine dell’Umbria nel mondo; la ricerca attraverso la promozione delle razze autocotone e delle produzioni tipiche della regione; e la cultura.

Per la deputata Emma Pavanelli: “L’Umbria a livello industriale è percepita come spezzettata, c’è la necessità di unire le forze e lavorare in sinergia per avere più forza a livello nazionale ed internazionale. Ecco perchè questa vetrina dell’eccellenza umbra è la proposta ottimale a due passi dal polo fieristico della regione. Dobbiamo operare in sinergia affichè piccoli medi imprenditori possano lavorare meglio. Fare in modo che qui ci sia parte di quella formazione che manca a livello regionale e senza la quale i nostri giovani fuggono perchè non trovano speranze e sbocchi lavorativi. Bisogna far coincidere la formazione con scuole, università, its. Avere questo tipo di vetrina può favorire anche nuovi arrivi nella nostra regione. Alla Camera voteremo contro l’autonomia differenziata che rischia seriamente di isolare l’Umbria e creare intorno a noi il deserto. La destra non ha fatto molto per giovani e imprese. L’autonomia differenziata rischia di peggiorare le cose”.

Il candidato sindaco di Bastia Umbra Erigo Pecci ha concluso dicendo: “La nostra coalizione è un tumulto di idee, questo progetto nuovo e bello nasce dal vincolo della Soprintendenza che se da una parte è molto stringente dall’altro ci dice che abbiamo davanti un edificio di alto valore storico. Può essere il luogo di collocazione per il distaccamento degli uffici agricoli dell’Unione Europea. Vanno trovate le risorse insieme ai comuni limitrofi come Assisi che puntano sul turismo e questo progetto può diventare serio e strutturato. Possiamo discuterne con un concorso di idee o con un progetto condiviso con i privati. Al posto del Colosseo non si fanno parcheggi o centri commerciali. Questa scelta può determinare il futuro dei nostri figli”.