La quotidiana battaglia tra l’attuale sindaca e il suo predecessore non manca di essere protagonista sui social
VITERBO – Mentre la città avanza a rilento su tutti i fronti – verde e sicurezza in primis – prosegue senza sosta la battaglia senza quartiere tra l’ex sindaco Giovanni Arena e la prima cittadina Chiara Frontini.
L’ultima scusa per scontrarsi politicamente è stata la riforma dei nidi. Una manovra voluta da Frontini in primis che ha preferito versare alle famiglie le rette dei nidi anziché pagarle direttamente agli istituti a prezzi giudicati “fuori mercato”.
“La riforma dei nidi è per noi un motivo di vanto e Arena pensasse ai suoi, di fallimenti, che siamo ancora qui a mettere pezze ai disastri che abbiamo ereditato”, ha dichiarato Frontini, rispondendo alle pesanti critiche mosse dall’ex primo cittadino che la accusava di aver fatto “l’ennesimo pasticcio” poiché non tutte le famiglie riuscirebbero ad anticipare i soldi necessari per le rette dei propri figli.
“Nonostante l’inizio della nostra amministrazione sia stato concitato perché alle prese con i tanti finanziamenti che ci hanno portato a calendarizzare successivamente riforme organizzative strutturali, una su tutte la progressiva pedonalizzazione del centro storico, quella sui nidi, anche grazie all’impulso e all’impegno dell’assessorato competente, è stata varata – ha proseguito la sindaca – Da donna ho scelto, per il momento, di non avere figli e spero di non essere giudicata per questo. Ma nonostante tale servizio sia lontano dal mio personale vissuto, compito di un amministratore è quello di agire per il bene collettivo affinché più persone possibili migliorino la qualità della loro vita rispetto alla situazione iniziale. In precedenza le famiglie che riuscivano a rientrare nei pochi posti in convenzione si trovavano la retta pagata direttamente dal comune, ad un costo fuori mercato”.
A conti fatti, come sottolinea Frontini, oggi molte più famiglie ricevono direttamente sui loro conti correnti i contributi e beneficiano del supporto del comune che prima non avevano. Nell’anno educativo che sta per concludersi, sono state 240 le famiglie destinatarie del beneficio, 132 in più rispetto alle 108 del 2022. A queste si aggiungono le 46 posizioni quest’anno ancora in convenzionamento.
“Accettiamo le opinioni, ma non le falsità o le mistificazioni – conclude la sindaca – Ultimamente ne girano già troppe”.