Daspo anche per un africano fermato per ubriachezza molesta in viale Trento
VITERBO – Nei giorni scorsi, il Questore di Viterbo, a seguito di una scrupolosa attività d’indagine operata dal personale della Polizia di Stato della Divisione Anticrimine, ha adottato nei confronti di due cittadini stranieri la misura di prevenzione del Divieto di Accesso e Stazionamento nel centro del Capoluogo, c.d. “Daspo Urbano”.
I provvedimenti sono entrambi scaturiti nell’ambito di specifici servizi di controllo del territorio, disposti in particolare nelle zone cittadine del centro storico e dell’area prospiciente Viale Trento ed effettuati con servizi di pattugliamento da parte degli uomini della Polizia di Stato della Questura.
In particolare, in un’occasione, gli uomini della Squadra Volante intervenivano in Via San Lorenzo, dove un bambino, mentre stava giocando con altri coetanei, era stato morsicato e graffiato da un cane. Le immediate ricerche consentivano di individuare quale presunto proprietario dell’animale, un cittadino rumeno di 33 anni, in evidente stato di ubriachezza. Il soggetto in questione, già destinatario di Divieto di Accesso al centro storico di Viterbo, veniva sanzionato amministrativamente, sottoposto alla misura di prevenzione dell’Avviso Orale e allontanato dall’intera area urbana compresa nelle mura cittadine, dove non potrà tornare per un anno.
Nel secondo caso, la lente d’ingrandimento della Squadra Volante si è concentrata in Viale Trento, nella zona sottoposta a quotidiani e frequenti controlli da Parte della Polizia di Stato. In quest’ambito i poliziotti prendevano contatti con il personale sanitario del 118 mentre soccorreva un cittadino di 29 anni nato in Niger, in stato di ebbrezza.
L’uomo veniva sanzionato per ubriachezza molesta e, considerato che l’area urbana ove è stato sorpreso è sottoposta dal regolamento comunale a specifiche prescrizioni a tutela del decoro urbano, è scattato il provvedimento del Questore, che lo costringerà a stare lontano da Viale Trento per 12 mesi.
L’inosservanza della misura di prevenzione è punibile, ai sensi della Legge n. 123 del 2023, con la reclusione da 1 anno a 3 anni e con la multa da diecimila a ventiquattromila euro.