Le farneticanti accuse dell’attuale presidente del Barletta Marco Arturo Romano sono state cestinate
VITERBO – “Ce lo aspettavamo ma siamo comunque molto soddisfatti perché la Procura ha ritenuto che non sussista alcun reato commesso dai nostri assistiti e, a quanto apprendo dalla stampa, neanche dalla sindaca e dall’assessore”.
Si legge così nell’articolo di Eleonora Celestini per il “Corriere di Viterbo”.
L’avvocato Enrico Valentini, legale insieme al collega Fausto Barili degli imprenditori Piero Camilli, Gianni Patrizi e Francesco Torroni, commenta così la richiesta di archiviazione da parte dei pm della Procura di Viterbo, Massimiliano Siddi e Chiara Capezzuto, in relazione alla querela presentata qualche mese fa dalla US Viterbese di Marco Arturo Romano e Luca Tilia (ora insieme alla guida del Barletta) nei confronti dei loro assistiti, della sindaca Chiara Frontini e dell’assessore allo Sport Emanuele Aronne.
Motivo del contendere, come è noto, la vicenda dello stadio Enrico Rocchi: ad agosto 2023, scaduta la convenzione con la Viterbese, il Comune non ha inteso rinnovarla, incassando anche una vittoria al Tar. Ma Romano ha sempre sostenuto che dietro tale scelta ci fosse un “disegno criminoso”.
Tuttavia, i due pubblici ministeri hanno ritenuto non validi gli elementi presentati da Luca Tilia, in qualità di legale di Marco Romano e della Usv, che aveva sporto denuncia per associazione a delinquere, turbativa d’asta e truffa, chiedendo addirittura l’applicazione di misure cautelari per i querelati, nonostante questa sia prerogativa del magistrato e non del querelante.
“Altro non poteva essere a fronte di una sorta di racconto di fantasia, carico di illazioni – continua Valentini -, culminato con addirittura la richiesta di arresto formulata dalla parte civile. All’assurdo e al ridicolo non c’è mai fine, ma per quanto riguarda i nostri assistiti la questione non finisce qui”. Ora la palla passa al gip, che dovrà pronunciarsi sulla richiesta di archiviazione. “Ma quando c’è una supposta associazione a delinquere e i pm chiedono l’archiviazione dopo pochi mesi – interviene l’avvocato Barili -, probabilmente qualcuno ha preso lucciole per lanterne. E noi riteniamo che questo qualcuno non sia la Procura di Viterbo”.