Comunisti in campagna elettorale monotematici parlano solo di “anello e ztl”, la paura di tornare ai politici del passato è sempre più forte in città
TARQUINIA – La voce di Francesco Sposetti la conoscono poco i cittadini. Parla solo e sempre ai suoi sodali dopo aver avuto istruzioni su quello che dire e come.
Ha avuto l’occasione per confrontarsi ma se n’è ben guardato. Questa sera chiude la sua campagna elettorale monotematica. Il suo mantra è la riapertura selvaggia del centro storico alle auto e le macchine da parcheggiare ovunque ci sia un buco dove poterle infilare.
Ieri pomeriggio e anche questa mattina in giro per il “paesello” come lo vorrebbero rivedere i comunisti della peggiore specie (convinti di vincere le elezioni), c’era anche l’ex presidente della Corneto Tarquinia Calcio Rinaldo Sartori, artefice di uno dei più grandi fallimenti sportivi della storia cittadina.
In versione “arrotino” con un megafono forse ritrovato vicino a qualche ciclostile delle defunte sedi del partito comunista, si è cimentato in una performance che la dice lunga sui soggetti che circondano il candidato del Partito democratico, M5s e AVS dei Soumahoro e Ilaria Salis convinti che ormai non ci sia partita.