VITERBO – Nel pomeriggio dello scorso 20 giugno la Polizia di Stato “Squadra Mobile” ha eseguito l’ordinanza del Tribunale di Viterbo della misura cautelare in carcere nei confronti di un 33enne. L’uomo, da alcuni mesi maltrattava la compagna rendendole intollerabile la prosecuzione della convivenza, picchiandola e offendendola ripetutamente.
A seguito dell’ennesima lite aveva procurato alla donna lesioni per la quale era stata refertata con una prognosi di 30 giorni. Al termine delle successive indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Viterbo, il giudice per le indagini preliminari di Viterbo emetteva una prima misura del Divieto di Avvicinamento alla parte offesa che, dopo altri episodi delittuosi, veniva però aggravata con l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico.
L’indagato, nel corso della detenzione domiciliare, ha continuato a minacciare di morte e ad insultare i familiari della vittima tramite social network e per tale motivo l’autorità giudiziaria ha ritenuto di aggravare ulteriormente la precedente misura con il provvedimento di custodia cautelare in carcere. L’uomo è stato così tradotto nella Casa Circondariale “Nicandro Izzo” di Viterbo.