Ilaria Salis dichiara: “Tutti devono avere una casa. Occupare le case sfitte e resistere agli sgomberi”

A Tarquinia e Civitavecchia i compagni militanti di AVS (partito di Fratoianni e Soumahoro) della neo parlamentare europea festeggeranno l’occupazione delle seconde case al mare?

“Sì, lo confesso! Sono stata una militante del movimento del diritto all’abitare, a Milano e in tutta Italia.” Con queste parole inizia un lungo post su Facebook di Ilaria Salis, recentemente eletta all’europarlamento con Avs. In questo post, Salis riflette sul suo passato e sul debito che, a 39 anni, avrebbe accumulato con il Comune di Milano per non aver pagato l’affitto dell’alloggio popolare dell’Aler, l’ente che gestisce il patrimonio Erp di Regione Lombardia, situato nella zona dei Navigli.

Una pratica illegale, immorale ed ingiusta. Un sorpasso in curva, con tanto di volgare pernacchia, a tutti quegli Italiani che, con fatica, aspettano il proprio turno per un alloggio popolare. O che, tra mille difficoltà, contraggono un mutuo e lo pagano ogni mese. Nicola Fratoianni, leader maximo di Avs, benedice Ilaria Salis e il suo inno alle occupazioni di immobili. «Sto con Ilaria. Occupare case non sia considerato reato». Gli fa eco il suo compare di partito, Angelo Bonelli, che tenta farraginosamente di «stigmatizzare la tempistica da macchina del fango del centrodestra».

Ma cosa aveva detto, con esattezza, la neo parlamentare europea? «Sono stata una militante del movimento di lotta per la casa che negli anni ha dato battaglia sul tema del diritto all’abitare, a Milano e in tutta Italia». La prof è poi entrata, in un lungo post su Instagram, nei dettagli dell’annosa vicenda che la riguarda da vicino. «Come è stato ampiamente sbandierato sui media di destra, Aler reclama un credito di 90.000 euro nei miei confronti come indennità per la presunta occupazione di una casa in via Giosuè Borsi a Milano, basandosi esclusivamente sul fatto che nel 2008 sono stata trovata al suo interno. Sebbene nei successivi sedici anni non siano mai stati svolti ulteriori controlli per verificare la mia permanenza – prosegue la Salis – né sia mai stato avviato alcun procedimento civile o penale a mio carico rispetto a quella casa, Aler contabilizza tale credito e non si fa scrupolo a renderlo pubblico tramite la stampa il giorno prima delle elezioni». Immancabile, la surreale conclusione della nuova icona della sinistra italiana. «È una strategia utilizzata sistematicamente per spaventare gli occupanti e tentare di fare cassa».

Un fenomeno, quello delle occupazioni abusive, devastante per il nostro Paese. Solo a Roma, almeno secondo i dati diffusi da Confedilizia nel 2023, gli alloggi occupati sarebbero quasi settemila, dodicimila le persone che vivono nell’illegalità abitativa. Ma non basta: nella Capitale ci sarebbe un edificio occupato da oltre quattordici anni. A Catania sono circa un centinaio le occupazioni di immobili di edilizia pubblica, duecento quelle di Genova, tremila gli appartamenti occupati abusivamente a Palermo, diciannove gli immobili a Venezia. Non solo, a Reggio Calabria risultano centodieci alloggi occupati abusivamente da famiglie rom. A Firenze, per anni, il Movimento di Lotta per la Casa ha dettato legge. E ha occupato, senza sosta, alloggi, case e fondi rimasti sfitti. Vi è stato un momento nel quale, nella sola via Baracca, vi sono state ben diciassette occupazioni abusive. In una sola strada. «Quel che è mio è mio, quel che è tuo è mio – ha sottolineato il deputato di Forza Italia, Erica Mazzetti -. Certi esponenti della sinistra-sinistra, forti delle loro rendite, vorrebbero tornare a un Medioevo politico».