Pescara – 17enne ucciso a coltellate: fermati due minorenni, uno è figlio di comandante dei carabinieri

Le notizie sulle identità dei due minorenni fermati per l’omicidio di ieri sera hanno gettato sgomento nella cittadina abruzzese

PESCARA – Risvolti inquietanti sull’omicidio avvenuto ieri nel parco Baden Powell del centro di Pescara dove un ragazzo di 17 anni, di origine albanese, è stato brutalmente ucciso a coltellate.

I due giovani fermati per l’omicidio sarebbero anche loro minorenni e – come riportato dall’Ansa – si tratterebbe del figlio di un comandante dei carabinieri della provincia e del figlio di un noto avvocato della città. Entrambi sono ora sotto interrogatorio in questura.

I minorenni, dal quel che trapela, avrebbero ucciso il coetaneo per motivi legati alla droga, gettando l’arma del delitto tra le sterpaglie per poi andare a fare il bagno in mare come se nulla fosse. L’arma, un coltello, è ora oggetto delle ricerche dei sommozzatori dei vigili del fuoco, si presume infatti che i giovani lo abbiano gettato nell’acqua.

Sulla faccenda resta un velo di massimo riserbo da parte della Procura, in quanto si tratta di un caso estremamente delicato. Probabilmente per il fattore parentela con un ufficiale dell’Arma di uno dei due fermati.

Nel frattempo, il corpo del ragazzo  albanese 17enne è stato affidato alla nonna in quanto i genitori non vivono in Italia. Terribilmente scossa l’intera cittadinanza, in primis il sindaco Carlo Masci che ha riferito alla stampa di essere rimasto “Sgomento e senza parole” per questo gravissimo fatto avvenuto tra minorenni.