SANTA MARINELLA – La lista civica “Il Paese che Vorrei” interviene per difendere l’utilizzo del castello di Santa Severa a scopi culturali e contro la privatizzazione.
“Il castello – dice il direttivo – è un bene comune d’eccellenza, che possiede grandi potenzialità per attrarre un turismo responsabile che ne valorizzi la bellezza, la storia e le risorse naturali. Ma né la Regione Lazio, né il Comune di Santa Marinella, hanno dimostrato di essere in grado di elaborare un progetto condiviso in difesa del castello e della comunità che lo ospita
Con grave ritardo sui tempi, la Regione Lazio, per il tramite di Lazio Crea, detta le sue regole al Comune. La convenzione presentata, tradisce un atteggiamento vessatorio nei confronti del Comune che di fatto viene estromesso dal castello, non solo per la gestione economica, ma anche per quanto riguarda la programmazione culturale, assoggettata all’autorizzazione di Lazio Crea. Dalla convenzione sappiamo che entro e non oltre il 31 dicembre 2024, il Comune, ha l’obbligo di liberare e di restituire a Lazio Crea numerosi spazi, come la ex casa dei somari, attuale centro studi marittimi e gli spazi della Rocca e la Torre Saracena dove oggi è allocato il Museo del Castello.
Entro la stessa data, il Comune, dovrà liberare questi spazi dalle collezioni e dai reperti attualmente allocati, sgomberare il laboratorio presente al piano secondo della Rocca riportando tutto il materiale al primo piano che rimane comunque nella disponibilità esclusiva di Lazio Crea. E’ fatto inoltre divieto al Comune di utilizzare il piazzale del Fontanile o il giardino esterno di accesso alla Sala Blu se non per le cerimonie nuziali e dovrà versare il 50% dell’importo ottenuto a Lazio Crea pena la sospensione delle celebrazioni.
A carico del Comune, andrà la manutenzione ordinaria e straordinaria degli spazi concessi da attuare, previa autorizzazione di Lazio Crea e della Soprintendenza e il pagamento delle utenze delle sale consentite. A nostro parere, il Comune avrebbe dovuto richiedere da un pezzo una collaborazione alla Regione Lazio e farsi promotore di un progetto di ampio respiro a doppia gestione comunale e regionale. Il Comune deve rivendicare con forza l’attività del Polo Museale civico, presente nel castello dal 1994, che è l’unica attività culturale e di ricerca scientifica a Santa Marinella. Deve tutelare, rafforzare e se possibile arricchire la presenza dei musei presenti al castello, l’etrusco Antiquarium Pyrgi , il romano museo del mare, il Medioevale fino all’età moderna la Rocca. Le presenze museali vanno rafforzate e sostenute mentre la nuova convenzione mira solo a sottrarre al Comune le entrate economiche legate attualmente all’attività di gestione della biglietteria, del bookshop, al servizio didattico e alle visite guidate, attribuendone la gestione a Lazio Crea. Il Comune si è fatto trovare impreparato davanti al diktat di Lazio Crea, di fronte alla tendenza di sfruttamento commerciale che la Regione sembra voler fare, avrebbe potuto concertare workshop e corsi di formazione, convegni e congressi, sfruttando la presenza dell’ostello. Le potenzialità economiche del luogo sono indubitabili ed è doveroso programmare attività non solo stagionali ma durante l’intero corso dell’anno”.