Tuscia Tricolore sarà l’unica forza di opposizione, non avendo accettato il rinnovato compromesso tra Forza Italia e PD
VITERBO – Giochi fatti in Provincia, dove il presidente Alessandro Romoli (FI), ha confermato stamattina che la nuova amministrazione continuerà ad avere matrice Fi-PD, con Pietro Nocchi ancora una volta vicepresidente e il rincalzo dei consiglieri frontiniani Maria Rita De Alexandris e Umberto di Fusco.
Fuori dai giochi Tuscia Tricolore (Fratelli d’Italia) che, come sottolineato dal consigliere Luca Giampieri: “Ringraziamo il presidente per il suo impegno, ma abbiamo scelto di non aderire perché, per i motivi di trasparenza e coerenza che contraddistinguono il nostro partito, non possiamo entrare in questa maggioranza dove ci sono forze a noi alternative”.
Tradotto: nessun patto con un’amministrazione che sceglie, nuovamente, di appoggiarsi al Partito Democratico, creando confusione nel centrodestra.
Il presidente Romoli, nella seduta odierna del consiglio provinciale, ha inoltre assegnato le deleghe.
Al vicepresidente Pietro Nocchi (PD), è stato assegnata quelle al bilancio e al Pnrr. A Ermanno Nicolai (FI) ambiente ed energie rinnovabili. A Maurizio Palozzi (PD) viabilità e trasporti. A Maria Rita De elexandris e Umberto Di Fusco (i “frontiniani”) rispettivamente quella delle pari opportunità e
e quella legata alla promozione della candidatura a capitale europea di Viterbo. A Di Fusco anche il compito legato al coordinamento delle iniziate vicine al Giubileo.
Infine, a Francesco Ciarlanti (FI) sono state assegnate le deleghe al patrimonio, alle questioni di contenzioso e all’edilizia scolastica.
Restano al presidente, tra le altre, la delega al personale, quella alla polizia provinciale, quella alla formazione professionale e la nuova istituita delega ai fenomeni discriminatori in ambito occupazionale.
Come ribadito da Alessandro Romoli, il suo impegno per la realizzazione di un’amministrazione di campo largo, che abbracciasser tutti i consiglieri, e quindi tutti i territori, è stato massima. Da parte sua, almeno a parole, la porta per Tuscia Tricolore resterà aperta “per il bene di tutto il territorio”. “L’auspicio è che si arrivi in Provincia a uno slancio politico, ma della politica del fare e non delle ideologie”, ha concluso il berlusconiano. Una scelta che difficilmente potrà essere accetta dai meloniani, che hanno visto assegnare al PD le deleghe più importanti e la vicepresidenza, nonostante i numeri dei loro consiglieri siamo gli stessi (quattro per il PD, quattro per FdI).
Il risultato, in ogni caso, sarà da valutarsi nel tempo, con solo i cittadini che potranno infine giudicare l’operato dell’ente e dei suoi rappresentanti.