Da 9 anni non si vede un assessore all’ambiente a Viterbo, dove i colori delle giunte si alternano ma le soluzioni non arrivano
VITERBO – Vuole la leggenda che in quel di Viterbo un tempo vi erano progetti di ammodernamento del sistema di conferimento rifiuti. Venivano chiamate “isole ecologiche” e si narra, addirittura, che sarebbero giunte nel capoluogo della Tuscia in tempi ormai brevi.
La storia vera, tuttavia, è tutt’altra e delle suddette isole ecologiche non vi è nessuna traccia. O meglio, di tracce ce ne sono molte, poiché le isole giacciono abbandonate in zona Castel D’Asso da mesi, logorandosi sotto le intemperie e senza adempiere al loro importante lavoro, tra cui quello indiretto di frenare il problema legato ai cinghiali.
Sui social torna a parlarsene, con sempre più cittadini che passando da là le notano e si chiedono cosa ne sia stato del progetto più volte sbandierato dall’amministrazione. Addirittura, c’è chi dice di aver chiesto lumi in via direttissimi alla stessa sindaca Chiara Frontini, senza tuttavia ricevere alcuna risposta in merito.
Lo scorso novembre, la prima cittadina aveva assicurato che le isole ecologiche “smart” sarebbero entrate in funzione a gennaio 2024, ma ora siamo praticamente a luglio, e i tempi continuano a dilatarsi tra silenzi e risposte a metà.
Nel mentre, nessuna novità arriva nemmeno per il nuovo ecocentro. La struttura, da tempo “in fase di ultimazione” sorgerà (prima o poi al Poggino) con il compito di permettere ai viterbesi di risparmiarsi un viaggio a Grotte Santo Stefano, dove oggi è presente l’unico ecocentro della zona. Anche in questo caso, i lavori dovevano essere ormai completati da addirittura un anno. Il termine era previsto per aprile 2023, ma ritardo dopo ritardo, il cantiere resta ancora chiuso e il taglio del nastro si allontana sempre di più.
Sulle due questioni torna a riflettere pubblicamente anche Fabrizio Rocchi, attivissimo cittadino da sempre impegnato con il gruppo Viterbo Clean Up nella pulizia del verde pubblico a titolo completamente gratuito, tra cui un recente passaggio anche a Piazza della Rocca, dove i volontari hanno raccolto molti rifiuti e posizionato dei fiori.
“Ci avviamo verso il nono anno senza assessore all’ambiente e senza che nessuno dica perché tutto questo (che sarebbe dovuto essere già operativo da 2 anni) non entri in funzione – riferisce Rocchi riferendosi ai problemi sopraccitati – Avevo seguito tutte queste procedure con passione grazie all’amico Eugenio Monaco e confido ancora nel credere che l’ecocentro in città possa risolvere molti problemi relativi all’abbandono dei rifiuti, ma noi continuiamo a non avere un referente politico per quanto riguarda le tematiche ambientali e del verde pubblico con cui confrontarsi quotidianamente, perché queste deleghe sono tenute dal sindaco da ben 9 anni!”.
Infatti, l’ultimo assessore all’Ambiente risale al 2015 la carica era all’epoca ricoperta da Andrea Vannini. “Una persona che provò a portare in comune più pratica per la città e meno politica e infatti fu rimosso poco dopo dagli stessi che lo avevano chiamato”, conclude Rocchi.