Il candidato sindaco pentastellato in bilico tra ricorsi e speranze si accontenterebbe di un assessorato a tempo. Dentro Scilipoti, Giannini, Tinti, Maucioni, Alessi e il temuto ritorno della “contabile” Tuoro
CIVITAVECCHIA – Il neo sindaco Marco Piendibene a meno di colpi di coda dell’ultimo momento avrebbe trovato la quadra sui nomi dei suoi assessori che andranno a comporre la sua prima giunta.
All’uomo della Compagnia Portuale Patrizio Scilipoti delega pesante all’urbanistica e sviluppo economico. Insieme a lui l’uomo a cui va dato atto di aver fatto vincere il Partito democratico Piero Alessi.
Per il segretario delega al lavoro. Stefano Gianni in quota Bonelli-Fratoianni andrà la delega all’ambiente. Per lui un vero e proprio successo personale dopo aver lasciato il Partito democratico nel quale aveva a lungo militato e più volte candidato.
Stefania Tinti (Unione Civica) sarà la vice di Piendibene con delega assessorile all’istruzione.
Maria Antonietta Maucioni (detta Antonella), studiosa della Shoah e responsabile della Comunità di Sant’Egidio avrà la delega ai servizi sociali. E’ stata per tanti anni dirigente scolastica del Liceo Leonardo da Vinci a Maccarese e Garante dei diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza del Comune di Fiumicino nominata dall’allora sindaco Esterino Montino.
Finita la parte rossa della giunta inizia quella gialla con un grande ritorno, quello di Florinda Tuoro che tornerà ad occuparsi di bilancio come fece in modo ferreo con l’allora sindaco Antonio Cozzolino.
Infine, non per ultimo ma perché su questa nomina pendono ben due ricorsi Enzo D’Antò.
Il candidato sindaco del M5S non può ricoprire la carica di presidente del consiglio che andrà a Marco Di Gennaro perché potrebbe essere costretto a dimettersi nel caso il ricorso di Andrea De Paolis sulla spartizione dei seggi dovesse trovare accoglimento. Assessore a tempo quindi perché c’è ancora la partita regione Lazio aperta. Se il ricorso presentato al Tar del Lazio dovesse dargli ragione (come gli auguriamo visto la porcata politica compiuta a suo danno) il buon D’Antò traslocherebbe alla Pisano andando a rinforzare il magro gruppo politico del M5S.