“Vestiti in modo che quando vedi una tua foto, non sia in grado di attribuirle una data”
Se lo chiamano re una ragione dovrà pur esserci. Su tutte, l’aver scritto la storia della moda italiana e reso celebre il made in Italy nel mondo.
Nato l’11 luglio 1934 a Piacenza, vanta cinquanta di carriera, vissuti sempre senza soluzione di continuità: “Questo lavoro, che per me è la vita, è un atto continuo di amore”, ama ripetere lo stilista. E infatti anche questa giornata speciale la trascorrerà così, nel suo studio, al lavoro sulla collezione donna che presenterà il prossimo 17 ottobre con un mega evento a New York.
La sua prima collezione risale al 1975, anno in cui fonda l’azienda omonima, insieme al compagno di vita Sergio Galeotti (morto prematuramente solo 10 anni dopo).
E’ lui che alla fine degli anni ‘70 “smonta” e rimodella la tradizionale giacca maschile in base a esigenze meno formali e più femminili. Via fodere e imbottiture, diversa disposizione dei bottoni e radicale stravolgimento delle proporzioni.
In questo modo Armani creò un capo d’abbigliamento, il blazer, che rappresentava un tipo di eleganza rilassata, precorrendo i tempi del comfort.
La sua ricchezza nel 2022 è stata valutata dalla rivista Forbes per 11.1 miliardi di dollari, cosa che lo rende il secondo uomo più ricco d’Italia.
foto Di GianAngelo Pistoia – Opera propria, CC BY-SA 4.0,