Viterbo – Sicurezza nel centro storico, aumentano i controlli ma i problemi restano

Affitti irregolari, spaccio e microcriminalità continuano a impensierire i commercianti del centro

VITERBO – Da qualche giorno si nota più movimento di forze dell’ordine nel centro storico del capoluogo con posti blocco diurni della polizia e controlli più frequenti da parte della polizia locale, chiamata a “rimpiazzare” il vigile di quartiere inizialmente promosso in campagna elettorale dall’attuale amministrazione.

L’aumento della sicurezza sembra rispondere alle recenti problematiche che ultimamente si sono susseguite tra le vie del centro. Risse a piazza del Sacrario (l’ultima questo mercoledì), scazzottate sotto i portici di Piazza del Comune, aggressioni in via Ascenzi da parte di ubriachi seriali e molesti, furti nei negozi e l’irrisolta questione spaccio che vige (in particolare) tra piazza Unità d’Italia e via Marconi.

I commercianti sono ovviamente contenti del rinnovato interesse da parte di Comune e Questura nei confronti dell’area più critica di Viterbo. Si tratta, con molta probabilità, di una risposta anche alla richiesta che vari baristi, ristoratori e commercianti avevano avanzato solo pochi giorni fa sulle pagine di questo giornale circa la necessità di una pattuglia fissa nel centro storico.

“E’ sicuramente un inizio – afferma un barista del centro – ma ci auguriamo tutti che non sia la solita misura temporanea. L’importanza di avere un deterrente è imprescindibile, perché la situazione è, purtroppo, la stessa di sempre: non c’è legge che venga rispettata e le ordinanze antibivacco e simili non vengono mai rispettate, se non dai cittadini modello”.

A parlare delle misure messe in campo dalle autorità è anche un commerciante di Corso Italia. “Personalmente sono almeno 7 anni che mi occupo della chiusura di queste saracinesche – afferma, riferendosi a quelle del negozio dove lavora – ma non è mai cambiato nulla. Chi delinque continua a farlo e misure come Daspo, domiciliari e ammonimenti sono totalmente inutili, a mio avviso. Chi crea problemi continuerà a farlo e anzi, rinchiuderlo dentro casa non farà altro che renderlo ancora più invogliato a uscire e combinare guai. Servirebbe misure più severe e una certezza della pena”.

Tra le mura di palazzo dei Priori c’è invece chi ricorda come una delle questioni più annose legate al fattore sicurezza sia sicuramente quella degli affitti irregolari.

“Ci sono appartamenti in affitto dove vivono anche 10 persone, lo sappiamo tutti, ma intervenire in questi casi non è mai stato semplice. Il rischio, inoltre, è quello di creare una forma di ‘ghettizzazione’, se potete passarmi il termine, che non fa altro che gettare benzina sul fuoco. Lo vediamo con le risse tra bande rivali, regolamenti di conti e spacciatori che vengono fuori da ogni angolo del centro”.