Chiuse le indagini scaturite dalla denuncia presentata dall’ex assessore Corniglia (il talebano della carta bollata ribattezzato “l’infame”) che, viste le memorie difensive preparate dall’amministrazione, rischia l’accusa di calunnia. Socciarelli: “Sono tranquilla. Ho agito sempre nell’interesse dei cittadini, non ho nulla da temere dalla verità dei fatti”
MONTALTO DI CASTRO – Francesco Corniglia, ex assessore del Movimento 5 stelle ed ora sui banchi dell’opposizione, ha colpito ancora. Il “talebano della carta bollata” ha dunque fatto aprire un’iniziativa giudiziaria mentendo (almeno così sembra) al magistrato.
Andiamo per ordine e ricostruiamo l’iniziativa di questo soggetto politico (Corniglia) che, nel suo esposto, come detto, ha dimenticato di scrivere interessanti passaggi che lo riguardano.
Francesco Corniglia, incapace di svolgere il ruolo di assessore da poco eletto (siamo nel 2022) si è dimesso dall’incarico affidatogli dalla sindaca Emanuela Socciarelli e, solo dopo 4 mesi dall’uscita da quella giunta, cioè il 5 dicembre 2023, fa dei screen shot alla chat whatsapp di cui faceva parte con i suoi ex amici e alleati di governo (da qui l’appellativo l’infame), li ha allegati all’esposto che ha presentato poi al Commissariato di Polizia di Tarquinia che ha svolto le indagini.
Dell’argomento in questione abbiamo già scritto in un articolo del 9 maggio scorso pubblicando una nota di Sergio Caci e Giovanni Corona. Talete, bollette pazze e lavoratori sono oggetti di scontro politico:
Montalto di Castro – Bollette Talete pazze, Caci e Corona: «L’amministrazione tuteli i cittadini»
In buona sostanza, l’impiegato di banca (Corniglia), tra un versamento e un rendiconto contabile, ha accusato la sindaca Emanuela Socciarelli di aver registrato nel verbale della giunta comunale la presenza di Simona Atti che in realtà non c’era e quindi di aver commesso il reato di falso materiale in atto pubblico sottoscritto dal suo vice Annamaria Fabi.
Le delibera in questione è la numero 137 del 26.06.2022 con la quale veniva prorogato di 15 giorni il servizio idrico pubblico in favore della società partecipata dal Comune, Montalto Ambiente SpA, per garantire la continuità del servizio e bloccare l’iter di licenziamento degli operai.
Il “talebano” conosceva bene l’argomento in quanto l’iniziativa di quella giunta era opera sua e la prova è nelle sue esternazioni pubbliche fatte su Facebook nelle quali si vantava di aver deliberato le proroghe del servizio idrico prima di dimettersi (dice di aver aspettato a dimettersi proprio per votarle)… ma nella denuncia presentata alla Polizia si dichiara assente per aumentarne il carico penale.
Come si evince dalle parole scritte in libertà dal consigliere Corniglia, ammette di essere stato presente a quella giunta e di aver votato. O è falso quello che ha scritto su Facebook o è falso quanto ha dichiarato nell’esposto presentato al Commissariato di Polizia; delle due l’una.
Raggiunta telefonicamente la sindaca ci ha dichiarato: “Sono serena perché, come ho sempre fatto nella mia vita, ho agito in buona fede, senza secondi fini e nel solo interesse della collettività per assicurare un bene primario come quello del servizio idrico, e per tutelare i lavoratori addetti al servizio.
Sono umanamente delusa che la denuncia provenga proprio dall’uomo Corniglia con il quale abbiamo condiviso e preparato tutti gli atti amministrativi che abbiamo deliberato, e dei quali si è oltretutto vantato più volte di fronte alla collettività. Sono pienamente fiduciosa del lavoro della Procura, alla quale ho offerto la massima collaborazione”.
L’indagine è nelle mani del sostituto procuratore Mirko Piloni. Gli avvocati del Comune stanno preparando le memorie dalle quali potrebbe uscire presto delle novità.