Tarquinia – Pastasciutta antifascista a Semi di Pace ma Luca Bondi è in “visita” a Cuba dove è fuga di massa dall’isola tra fame e repressione

Quando il Vescovo e la Chiesa prenderanno le distanze da questi personaggi che fanno politica a pancia piena invece che solidarietà vera

TARQUINIA – Qualche giorno fa, per l’ennesima volta, la struttura semi abusiva di Semi di Pace si è resa protagonista dell’ennesima manifestazione politica di queste ultime settimane.

La struttura che dovrebbe occuparsi di solidarietà ed accoglienza ha ospitato la “magnata” della pseudo “pastasciutta antifascista”. Al di là dei tristi presenti quello che ha disturbato molto l’intervento del presidente di Semi di Pace Luca Bondi che telefonicamente da Cuba ha rivolto un saluto ai presenti neanche fosse il presidente Maduro.

Il problema è che la pastasciutta il buon Bondi l’avrebbe dovuta organizzare a Cuba dove invece è in vacanza (come sempre e chissà perché).

Se persino il regime sostiene che il numero degli abitanti a Cuba sia sceso sotto la soglia dei 10 milioni, c’è da credere all’allarme lanciato dai ricercatori indipendenti. Da tempo è fuga di massa dall’isola, dove le condizioni di vista sono collassate e gran parte della popolazione ha perso la speranza di vederle migliorare in un arco di tempo ragionevole. Juan Carlos Albizu-Campos è un ricercatore del Centro Cristiano per la Riflessione e il Dialogo. Calcola che dall’ottobre del 2021 all’aprile di quest’anno siano stati 738.680 i cubani che sono arrivati negli Stati Uniti.

Un’emigrazione di massa senza precedenti, in parte dovuta all’allentamento delle regole per espatriare introdotte nel 2013 dall’allora presidente Raul Castro. I numeri di Albizu-Campos sono agghiaccianti: gli abitanti a Cuba sarebbero diminuiti di 1,79 milioni tra il 2022 e il 2023, scendendo a 8,62 milioni. In effetti, non ci sono soltanto gli Stati Uniti come approdo per chi vuole lasciare l’isola. Perlomeno, non sempre sono terra di emigrazione diretta. Ad esempio, tra gennaio e ottobre dello scorso anno vi sono stati 50 voli charter al mese tra L’Avana e Managua, capitale del Nicaragua. In tutto, si stima che abbiano trasportato 100.000 persone desiderose di una vita migliore altrove. Spagna e Italia risultano le altre principali mete preferite.

La verità è che gli abitanti rimasti a Cuba sono costretti a dimenarsi tra stipendi da fame, servizi pubblici carenti, blackout all’ordine del giorno e scaffali vuoti. Non c’è solo la fuga all’estero come forma di sfiducia verso il regime. Sull’isola non c’è futuro. Chi può, scappa. Chi non può o non vuole, si rifiuta di mettere al mondo un figlio tra miseria e repressione.

Nel frattempo però c’è lui, Luca Bondi che da laggiù dove c’è la miseria osanna la pastasciutta dei fenomeni di oggi.