I lavori dovevano terminare a maggio, salvando l’estate, ma le tempistiche sembrano lievitare ancora
BAGNAIA – Cittadini in rivolta contro i lavori finanziati dal Governo per la riqualificazione della piazza centrale del borgo, un’odissea che va avanti ormai da marzo e che non sembra ancora vedere alcuna fine.
Chi si lamenta non sono solo i residenti, ma anche i commercianti della piazza, penalizzati pesantemente per moltissimi mesi e che, ormai è certo, chiuderanno l’estate con ancora mesi di lavoro dinnanzi. All’interno del cantiere, infatti, tutto sembra immobile da moltissime settimane, con i lavori che procedono esageratamente a rilento.
“Quanto ancora dobbiamo stare in queste condizioni? La nostra pazienza è finita”, scrive un abitante di Bagnaia, esasperato per la situazione paradossale che ha disturbato l’estate locale, interferendo con la stagione turistica essenziale per il borgo viterbese.
Salterà, a quanto pare, anche la festa dedicata a San Rocco, attesa per le ultime settimane di agosto. “Stiamo venendo penalizzati – scrive un altro cittadino, molto legato ai festeggiamenti – La piazza è impraticabile da sette mesi, è una cosa ridicola, anche perché non si tratta di lavori così impegnativi e lo spazio da riqualificare è limitato”.
Come riportano le documentazioni esposte sul cantiere, i lavori – per oltre 200mila euro – dovevano essere già terminati nel mese di maggio. Tempistica che avrebbe dovuto salvare, ovviamente, tutti gli eventi estivi, fondamentali per la vita di Bagnaia. Da quello che emerge, invece, si dovrà attendere ancora molto tempo. Se ne riparlerà, magari, “dopo Santa Rosa”.
Sulla questione interviene anche il coordinatore del Circolo Fratelli d’Italia Viterbo Luigi Maria Buzzi.
“La capacità della giunta Frontini di moltiplicare i problemi aggiunge alla già copiosa lista anche la piazza di Bagnaia, ormai ridotta come la proverbiale fabbrica di San Pietro. Lavori che sarebbero dovuti terminare ad inizio maggio ma che, a tutt’oggi, sono in altissimo mare. Una comunità, quella bagnaiola, privata da mesi del principale riferimento per la propria vita sociale”.
“I cartelli apposti sul cantiere – spiega – parlano chiaro: i tempi non sono stati rispettati. Concediamo a parziale scusante il clima non proprio amichevole delle ultime settimane e una certa abitudine alla scarsa puntualità nella consegna dei lavori, ma resta il fatto che nessuno dall’amministrazione sia stato in grado di proporre una nuova scadenza e una motivazione valida per la soluzione di una questione che va ben oltre la semplice conclusione di un cantiere. Come sempre, tutto tace: tace per i bagnaioli e tace per i turisti in visita a Villa Lante, che assistono ad uno spettacolo indecoroso (basta dare uno sguardo alla foto allegata). Se dovessimo prendere a riferimento cosa sta accadendo in altri luoghi notevoli della nostra città non abbiamo grandi motivi per essere ottimisti. Oggi l’assessore Aronne ci dà una lezione di filologia per giustificare la ferita per gli occhi dell’intervento fatto a piazza del Plebiscito: ovviamente, siamo noi a non aver capito la portata dell’intervento. Mai un dubbio che, a spiegarsi in maniera inadeguata, siano gli attuali amministratori. E che dire delle mura cittadine ridotte a fare da quinta ad una colata di cemento? Anche in questo caso, si rimanda ad un futuro non meglio definito il completamento di un intervento di cui, ad oggi, sfugge il senso ai più. Speriamo che l’efficiente ufficio comunicazione in capo allo staff della Sindaca decida di produrre la notizia che in molti aspettiamo, anche senza dover scrivere una nuova, finta, lunga intervista. Ci basta un lancio in stile Ansa: ci dica quando la piazza di Bagnaia tornerà ad essere tale e, visto che ci siamo, quando il Comune sarà liberato da tanta arrogante incapacità”, conclude Buzzi.