Battaglia social tra Osho Palmaroli e papà Salis, uno contro uno a colpi di screenshot

ROMA – Nell’era della guerra ibrida, dei droni e degli attacchi hacker le discussioni si fanno sui social. Meglio ancora sul lapidario X, massimo 280 caratteri per un post e altrettanti per rispondere – scrive Silvia Mancinelli per AdnKronos.

E’ in questo terreno virtuale che negli ultimi due giorni si sta combattendo la battaglia tra Federico Palmaroli, l’Osho romano, e Roberto Salis, padre della europarlamentare di Avs.

Galeotta la risposta del vignettista a una esternazione di Salis sulla pugile algerina Imane Khelif, che alle Olimpiadi di Parigi 2024 ha eliminato l’italiana Angela Carini.

“Certo che se è vero che Charlize Theron, Naomi Campbell, Jamie Lee Curtis hanno il cromosoma XY, a Dragoni, Malan e company gli prende un coccolone”, il post di Salis padre.

“Dai su… anche meno… fino all’altro giorno c’avevi il poster de Pillon in cameretta”, la risposta di Osho. Qui il nodo cruciale dello scontro. Secondo Palmaroli, infatti, Salis avrebbe “venduto l’anima a quelli che un tempo per lui rappresentavano il diavolo – sono parole di Osho all’Adnkronos – per sostenere le posizioni della figlia, detenuta nell’Ungheria di Orban e riportata in Italia dai verdi di sinistra Bonelli e Fratoianni grazie all’a candidatura al Parlamento Europeo”.

Con una serie di screenshot datati fine 2022 e sparati come proiettili dal vignettista, viene contestato a Roberto Salis il cambio radicale di orientamento. “Ho semplicemente rispolverato diverse prese di posizione del padre dell’onorevole in favore di Orban – spiega Palmaroli – e altre non proprio rispondenti alle posizioni rappresentate per conto della famiglia in campagna elettorale. Invito tutti, se non hanno di meglio da fare, a leggere i tweet che ho pubblicato nel botta e risposta. Uno che scrive certe cose può definirsi moderato?”. “Non sono passati dieci anni, ma appena un anno e mezzo da quando lo stesso Salis, sempre su X rispondeva a Orfini sull’attacco fascista agli studenti di Firenze, rivolgendosi proprio al parlamentare del Partito democratico: ‘Orfini, quelli che lei chiama ‘fascisti’ si stavano difendendo dal solito attacco del collettivo studentesco!'”, dice ancora Osho-Palmaroli. Era il 18 settembre 2022 quando Roberto Salis scriveva su X che “Piuttosto che votare per Di Maio, Speranza, Cirinnà, Fratoianni io emigro!”. Uno screenshot che il vignettista ha sganciato come una bomba quando Roberto Salis ieri lo ha attaccato – su X – chiamandolo “pagliaccio” per ricordargli quando avrebbe votato Fratoianni. “Quindi – la controffensiva di Palmaroli – non hai votato pe tu fija alle europee?”. “Se dovessi rappresentare oggi Roberto Salis lo farei usando la celebre frase di Mario Brega – dice Palmaroli all’Adnkronos – quando nel film ‘Un sacco bello’ urlava rivendicando che non era mica fascio, ma ‘comunista così’, con tutti e due i pugni alzati. Io capisco che per venire incontro alla figlia, riportata a casa dall’Ungheria grazie alla candidatura con Alleanza Verdi Sinistra dello stesso Fratoianni tanto contestato in passato, si possa anche rivedere certe posizioni espresse in passato. Ma ostentare all’improvviso una visione più estrema degli stessi politici, dimenticando pensieri un tempo decisamente opposti, lo trovo davvero paradossale. Capirei pure se si dicesse eternamente grato a Fratoianni dopo quanto fatto, ma perché attaccare me dandomi del fascista e sposando idee figlie di personaggi politici da lui aspramente contestati?”. Roberto Salis, però, agli scambi con il vignettista su X risponde sullo stesso terreno virtuale, cambiando solo campo di battaglia e preferendo Facebook. “I miei vecchi tweet sono documenti di circa 2 anni fa emessi da un account con un numero risibile di followers. Confermo esattamente quello che ho scritto allora e non vedo alcuna incoerenza con quello ho detto o fatto dopo. Forse alcuni sono troppo rudi”, si legge. “In tutti i comizi che ho fatto in campagna elettorale, e ne ho fatti tantissimi, ho sempre detto di essere Liberale e di non condividere il pensiero politico di mia figlia con la quale in merito abbiamo sempre avuto discussioni anche accese. Io sono un elettore di centro destra moderato, fortemente antifascista politicamente lontano dalla sinistra. Essere antifascista non è una prerogativa della sinistra”. (di Silvia Mancinelli) —cronacawebinfo@adnkronos.com