VITERBO – Prosegue la guerra di Chiara Frontini contro tutti partiti politici, senza esclusione di colpi. La recente pubblicazione di un post, dove la prima cittadina scrive, sostanzialemente, che “Chi attacca Chiara Frontini fa male a Viterbo” non è però passato inosservato alle compagini locali di Fratelli d’Italia, con il coordinare del circolo FdI Viterbo, Luigi Maria Buzzi, che ricorda alla sindaca cosa accadeva quando era lei a sedere sui banchi dell’opposizione.
“La sindaca Frontini, in un post su Facebook – scrive Buzzi – ci informa di aver rilasciato un’intervista la cui sintesi è nell’immagine che accompagna il testo. Nell’immagine è scritto, testualmente, che chi semina odio e rancore non fa male a Chiara Frontini. Fa male a Viterbo. Ora, al netto della singolare equivalenza tra la figura del sindaco e quella della città che amministra, quello che balza agli occhi è la strana concezione della dialettica democratica dell’attuale maggioranza in Comune. Quando sedevano sui banchi dell’opposizione, li abbiamo visti e sentiti dire corbellerie di ogni tipo senza nessuno scrupolo. Ora, dai più complicati banchi della maggioranza, li ascoltiamo dire le stesse corbellerie di ogni tipo ma la diversa responsabilità li espone alle figure barbine che hanno ridotto Viterbo, la città che amiamo, nello stato che, solo il social media manager della Sindaca, può pensare di risolvere facendo un richiamo a un astratto senso di responsabilità francamente inaccettabile”.
Il coordinatore poi conclude. “La nostra è sempre stata un’opposizione responsabile, fin troppo attenta e rispettosa dei ruoli. L’irresponsabilità è tutta in capo alla maggioranza che non ascolta, non discute, non si confronta né nelle sedi istituzionali né con la città. Altro che odio e rancore. Qui si parla di problemi non affrontati, di decisioni improbabili, di un pressappochismo difficile da giustificare dopo due anni di governo cittadino. Le domande sono le stesse da mesi e le risposte anche, cioè zero. A noi interessano le risposte e la sindaca deve farsene una ragione: le responsabilità di governo obbligano alle risposte nell’interesse di Viterbo e dei viterbesi e finché non arriveranno noi saremo qui a far domande”.