Pochi turisti ed eventi troppo “ricercati” per attirarli, il centro storico della città annaspa
VITERBO – Profonda crisi per l’assenza di turismo nel centro storico, dove sempre più ristoratori e gestori di strutture recettive lamentano un calo di fatturato importante, andando di fatto contro ai tanto decantati dati dell’amministrazione che mostravano un aumento del turismo.
“Non si era mai visto un deserto di questo genere, in questo periodo, negli anni passati – ci dice un ristoratore del centro – Tralasciando il periodo del Covid, tra metà giugno e agosto c’era sempre stato un discreto numero di turisti in questo periodo. Questo è il primo anno che non si è visto quasi nessuno e non so davvero dove l’amministrazione prenda i dati che poi dirama”.
Il ristoratore, che lavora da oltre 15 anni nel locale di proprietà della famiglia, ribadisce che la situazione è la medesima anche per chi lavora nell’ambito della ricezione turistica. “Ci confrontiamo spesso con colleghi proprietari di altri ristoranti e con i gestori di B&B – dichiara – e quest’anno c’è una crisi davvero inaudita, siamo allo stremo e l’unica cosa alla quale pensa il comune è aumentarci la Tari e darci nuovi vincoli per i Dehors. Non c’è traccia di un vero evento, così come non c’è nessuna iniziativa valida dare aria da respirare agli imprenditori del centro. Nella zona di Corso Italia se ne stanno andando tutti. Un motivo ci sarà”.
Un altro imprenditore, proprietario di una struttura ricettiva, conferma quanto detto. “Non mi era mai capitato prima – spiega – generalmente ho sempre ospiti in questo periodo, certo non si tratta di turismo di altissimo livello, ma mi permetteva di andare avanti e tirare un sospiro di sollievo. Questa stagione, invece, è andata malissimo e pensare che siamo ormai vicinissimi al Giubileo”.
Chi si lamenta e che confermano la poca vivacità del turismo locale sono anche guide turistiche e pro loco varie. Tutti confermano una sostanziale diminuzione del numero di persone giunte in visite a Viterbo, soprattutto a luglio, periodo generalmente più interessante insieme a quello di settembre. “Chi viene resta deluso perché aveva già visitato la Città dei Papi in passato e tornano rimane a bocca aperta nel vedere una situazione di degrado abbastanza importante in tutto il centro storico – ci raccontano – Tra negozi chiusi per sempre ed erbacce fin sotto a Palazzo dei Priori, la situazione è abbastanza grave”.
La ricetta, secondo gli intervistati, è sempre la stessa, ovvero quella di innovare l’offerta di eventi, che dovrebbero essere più “popolari” anziché artisticamente ricercati, come quelli del Teatro Unione (sacrosanti, ma poco interessanti per il turista) e Ombre Festival (importantissimo per i residenti, ma non abbastanza accattivante per portare turisti). “Sarebbe bello vedere fiere dell’antiquariato come quelle di Arezzo, così come eventi a tema medievale con rievocazioni e mercati come quello delle Gaite di Bevagna – spiegano ancora le persone intervistate – Attualmente, invece, Viterbo si concentra prevalentemente su Santa Rosa, evento che oltretutto non è ancora ben raccontato fuori dalla Tuscia. Sarebbe bellissimo poter osare di più, anche perché musei e dimore storiche ce ne sono, ma avrebbero bisogno di un filo conduttore che solo un’amministrazione comunale può sviluppare”.