Civitavecchia – Ferragosto record per il Natale della Città di Traiano chiuso con lo straordinario spettacolo de “le foche”

CIVITAVECCHIA – Il Natale di Civitavecchia è scolpito nella pietra: 15 agosto 889. Come tradizione vuole i fuochi d’artificio “le foche” devono essere il culmine dei festeggiamenti alla memoria di Leandro il marinaio.

Devono essere belli. Devono essere forti, colorati e devono celebrare il ritorno dei civitavecchiesi nella loro città ridotta un rudere.

Ieri la tradizione è stata rispettata e lo spettacolo magnifico che ha suggellato una giornata record di presenze anche a livello crocieristico. Decine di migliaia di persone hanno preso d’assalto ristoranti, alberghi e spiagge. Tutto questo ha aiutato e non poco quelli che più di ogni altro ha sofferto la crisi economica globale.

Lo stemma della città di Civitavecchia è un simbolo ricco di storia e di significato, che affonda le sue radici in una leggenda antica e in decisioni cruciali prese dai suoi abitanti. La blasonatura ufficiale dello stemma recita: “D’azzurro, alla quercia di verde, fustata e sradicata al naturale, il tronco accostato dalle lettere maiuscole O e C, d’oro. Motto: S.P.Q.C. in lettere maiuscole d’oro, su lista d’azzurro bifida e svolazzante. Ornamenti esteriori da Città“. Ogni elemento presente nello stemma racconta una parte della storia di Civitavecchia, rappresentando sia le sue origini che le scelte collettive che ne hanno definito il destino.

Secondo la leggenda, l’origine dello stemma è legata a un evento decisivo per la comunità. Un’assemblea di saggi si radunò sotto una quercia per discutere un’importante decisione: valutare l’opportunità di tornare tra i ruderi dell’antica città di Centumcellae oppure rimanere nel sito collinare di Cencelle, dove si erano rifugiati. Un vecchio marinaio di nome Leandro, noto per la sua saggezza e la sua eloquenza, prese la parola e pronunciò un lungo discorso sull’importanza di tornare nella vecchia città. Leandro riuscì a convincere tutti i presenti, e la sua proposta fu approvata all’unanimità. Il ritorno a Centumcellae, avvenuto il 15 agosto 889, è oggi celebrato annualmente come il “Natale di Civitavecchia”, una ricorrenza che ricorda la rinascita della città.