Tarquinia – DiVino Etrusco regge nonostante “Cetto la qualunque”

Il lavoro di promozione della passata amministrazione e i sacrifici della Pro-Loco hanno compensato la scarsa promozione in questi giorni dell’evento

TARQUINIA – Sui social in queste ore impazza il video dell’intervento del sindaco Francesco Sposetti all’inaugurazione della XVIII Edizione del DiVino Etrusco,  dove a furor di popolo è stato ribattezzato “Cetto la qualunque“.

Forse l’emozione ha giocato un brutto scherzo al primo cittadino che si era imparato a memoria il suo intervento e una volta “… perso il filo” il monologo è diventato surreale come quello del sindaco Cetto la qualunque interpretato in modo straordinario da Antonio Albanese.

Da quelle farfuglianti parole si è capito che dell’evento conosce ben poco e soprattutto se lo è trovato a gestire senza aggiungere nulla. Soprattutto la pubblicità delle due date di fine agosto.

Si è affidato al lavoro fatto dall’amministrazione precedente e della Pro-Loco, in collaborazione con l’enogastronomo con il cappello Carlo Zucchetti, uno dei massimi esperti in materia di organizzazione di eventi enologici,  che ha saputo reggere botta nonostante tutto.

Nonostante sia stata relegata in un cantuccio, loro, quelli della Pro-Loco, hanno garantito in modo impeccabile alla riuscita delle tre serate.

Dall’altra parte “Cetto la qualunque” si è reso protagonista di una seconda gaffes, questa volta molto più brutta e spiacevole. Doveva fare l’onore di casa ed ospitare, in tutti i sensi, il suo omologo primo cittadino di una delle 12 magnifiche città etrusche dell’Etruria. Volterra. Dopo i saluti e i convenevoli il sindaco è stata lasciato da solo ma, fortunatamente, molti tarquiniesi non sono come i “talebani” oggi al governo e si sono fatti carico dell’ospitalità. Che dire. Nel prossimo week end il rischio del flop è enorme visto che di pubblicità in giro non se ne vede. Speriamo bene per gli organizzatori sperando che se mai dovessero esserci ulteriori interventi del sindaco di fargli leggere uno scritto fornitogli magari dell’ottimo Daniele Aiello Belardinelli così da evitare figure da “… due euro”.