Sul percorso Lucrezia Mangilli, Miss mondo Italia 2024 e le schermitrici olimpioniche medaglia d’oro
Fiorillo: “Ascenzi mi ha fatto dannare ma lo ringrazio”
VITERBO – Appuntamento con il Trasporto della Macchina di Santa Rosa 2024. Questa mattina in Comune svelati alcuni particolari di questa edizione.
Dopo i saluti della sindaca Chiara Frontini è stato il presidente del Sodalizio dei Facchini, Massimo Mecarini, a prendere la parola: “Ci tengo a ringraziare tutti, dalla Prefettura alle forze dell’ordine, alla polizia e la stampa, ci state aiutando tutti perché sia una festa indimenticabile. Si rinnova quello spirito d’aggregazione che non manca mai. Questo trasporto sarà dedicato alla città di Viterbo e ai viterbesi.
Quest’anno avremo sul percorso Lucrezia Mangilli, Miss mondo Italia 2024 e tre delle schermitrici medaglia d’oro alle olimpiadi, grazie al nostro fisioterapista Maurizio Iaschi che le ha seguite durante i giochi olimpici.
Al nostro fianco ci saranno i Facchini di San L’anno di Vasanello e gli incollatori di Capena che ci aiuteranno nel cordone di sicurezza intorno alla macchina”.
Poi come da tradizione le “girate” della Macchina di Santa Rosa, dedicate ai facchini venuti a mancare. “Antonio Marinelli, Angelo Vocioni, Domenico Leonzi, Mario Morucci detto “Giacchettino” e Mario Ceccariglia. Per le personalità che hanno lasciato un segno in città: Giovanna Bonucci, Rosanna De Marchi, Marco Curione, Walter Selva, Albertino Casciani
e la dottoressa Eva Goldoni”, ha concluso Mecarini.
La parola passa poi al capofacchino Sandro Rossi, che ha un momento di profonda commozione, non riesce a parlare, gli occhi si fanno umidi, lascia la sala per un attimo di pausa.
Ci pensa l’architetto Raffaele Ascenzi a raccontare la sua creatura: “E’ una Macchina dedicata alla città come ha detto Massimo, era giusto dare onore ai grandi sforzi di tutti facchini, progettisti, amministrazioni, tutti quelli che da secoli portano avanti questa tradizione. E’ una macchina dai fortissimi contenuti spirituali: dalla perdita della vita, ai quattro angeli che proteggono e accompagnano Santa Rosa all’ascesa al cielo, circondata dall’impatto terreno di chi è affranto e che infine gioisce nella resurrezione”. Una Macchina che è molto di più di quello che si vede: “Non è solo un oggetto bello da guardare ma da vivere con spiritualità, una macchina a cui affidarsi per i suoi fortissimi contenuti mistici, dalla perdita della vita terrena alla nuova vita celeste”.
Conclude Ascenzi che aggiunge: “In tanti mi dicono di vederla più bassa, ma non è così è la sua volumetria a dare questa impressione”.
“Una nuova Macchina con un nuovo traliccio in alluminio per la prima volta – ha esordito il costruttore Fiorillo – la grande prova è stato il tempo di ieri. La Macchina è in completa sicurezza, se l’avessimo coperta con i teloni sarebbe accaduto l’irreparabile perché i teloni fanno vela e avrebbero provocato danni. Ringrazio Raffaele che “mi hai fatto dannare”, ci hai fatto realizzare una macchina molto complessa, ma grazie alle maestranze locali abbiamo fatto un capolavoro”.
Infine rientra Sandro Rossi: “Il nostro è un collante magico che si crea guardandoli negli occhi iniziamo con le cene e finiamo con il Trasporto. Il 3 settembre abbiamo questa meravigliosa e impegnativa macchina sulle nostre spalle ma proseguiamo con prove e rodaggi per una serata perfetta”.