TORINO – La giornalista e opinionista civitavecchiese Selvaggia Lucarelli è stata condannata dal Tribunale Civile di Torino per diffamazione ai danni di Claudio Foti, psicologo coinvolto nel controverso caso Bibbiano. La sentenza, emessa dalla giudice Raffaella Bosco, prevede che Lucarelli risarcisca Foti con una somma di 16.000 euro per aver leso la sua reputazione professionale attraverso un post pubblicato sulla sua pagina Facebook.
La decisione del tribunale non si limita al risarcimento economico. Lucarelli è stata inoltre obbligata a rimuovere il post diffamatorio dalla sua piattaforma social e a pubblicare il dispositivo della sentenza sulla stessa pagina, con l’obiettivo di ristabilire la reputazione di Foti, danneggiata dalle sue affermazioni.
Questa vicenda si inserisce nel contesto del caso Bibbiano, che ha scosso l’opinione pubblica italiana negli ultimi anni. Claudio Foti, figura centrale nelle polemiche legate alla vicenda, è stato oggetto di intensi dibattiti e speculazioni mediatiche. La condanna di Lucarelli evidenzia le responsabilità che ricadono sui giornalisti nell’era dei social media, dove le opinioni espresse online possono avere un impatto significativo sulla reputazione delle persone coinvolte.
La sentenza potrebbe rappresentare un precedente importante nel dibattito sulla libertà di espressione e sui suoi limiti nel contesto digitale. Essa sottolinea l’importanza di un’informazione accurata e responsabile, specialmente quando si trattano temi delicati come il caso Bibbiano. Per i professionisti dei media, è essenziale trovare un equilibrio tra il diritto di cronaca e il rispetto della reputazione individuale.
Il caso Lucarelli-Foti potrebbe segnare un punto di svolta nella regolamentazione dell’uso dei social media da parte dei giornalisti, mettendo in evidenza la necessità di bilanciare la libertà di espressione con la tutela dei diritti altrui.