Viterbo – Macchina di Santa Rosa, “Speciale Corriere della Sera”, Mecarini: “Una giornalata spocchiosa”

Il presidente del Sodalizio dei Facchini difende i suoi uomini: “Ma na parola bona pe’ sti Fiji che se si sono sacrificati mai”

VITERBO –  “C’ è una tradizione a Viterbo così sentita che non si può toccare: il trasporto della Macchina di Santa Rosa” comincia così lo speciale del Corriere della Sera dedicato a Dies Natalis,  Diversi articoli che raccontano nascita e significato dell’evento commentato dalla sindaca Frontini, il vescovo Piazza e l’architetto Ascenzi.

Articoli che proseguono poi con il lato più laico della manifestazione: gli ospiti al Palazzo comunale la sera del passaggio della Macchina, per concludere con una panoramica sui luoghi turisticamente più attrattivi, “tra arte e terme”.

Qui Santa Rosa ha fatto il miracolo facendo resuscitare l’irreperibile assessore Silvio Franco, che da buon professore universitario parla di “superamento della soglia di “intensità turistica“, a voler dire che sono aumentati gli arrivi. Poi snocciola tutto ciò che è stato fatto e si sta proseguendo: “Giubileo 2025, San Pellegrino in fiore, Tavolo sul termalismo e la “passeggiata di Natale”.

Lo speciale, che ha fatto gongolare la prima cittadina, è stato prontamente postato sulla sua pagina social, e tra i commenti dei viterbesi, a non passare inosservato è stato quello del presidente del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa, pronto a difendere i suoi cento uomini, senza i quali non esisterebbe nessun Trasporto.

“Ma na parola bona pe’ sti Fiji che se si sono sacrificati mai...insomma na giornalata spocchiosa e basta” le trancianti parole di Massimo Mecarini nel veder dimenticati i coraggiosi artefici dell’evento, coloro che dedicano gran parte della vita alla sera del 3 settembre e a tutte le iniziative che l’affiancano.

“Se c’è una tradizione a Viterbo così sentita che non si può toccare…”  qualcuno avrebbe potuto far presente che sono soprattutto i facchini, motore umano della grande Macchina, a “non dover essere toccati“, ma in questo caso citati. Coloro che sputano sudore e fatica durante l’intero anno, per far vivere, anche agli intervistati, la magia della notte di Santa Rosa.