Le consigliere d’opposizione Alina Baciu e Ilaria Fantozzi chiedono al sindaco di dare le dimissioni
SANTA MARINELLA – Torna in primo piano il caso Mencarelli dopo che il sindaco Pietro Tidei ha messo, nero su bianco, «che la posizione di Ermanno Mencarelli non è chiara».
«E allora perché continua a fargli firmare le determine?». Lo domandano le consigliere d’opposizione Alina Baciu e Ilaria Fantozzi che chiede le dimissioni di Pietro Tidei.
«Durante l’ultimo consiglio comunale del 5 agosto scorso – spiegano le due consigliere – il sindaco Pietro Tidei aveva assicurato che la risposta del Prefetto di Roma, riguardante la posizione dell’architetto Ermanno Mencarelli come responsabile del Settore V del nostro Comune, sarebbe arrivata rapidamente, entro pochi giorni.
Così non è stato, e a distanza di più di un mese, per approvare le delibere di giunta (una giunta sull’orlo di una crisi di nervi), Tidei è arrivato a firmare un decreto sindacale, il n.27 del 05/09/2024 in cui assegnava la responsabilità provvisoria all’architetto Claudio Gentili (già responsabile del Settore IV) per l’adozione di alcune delibere. All’interno del decreto si legge nero su bianco: “Considerato che si è in attesa del parere della Prefettura e della Funzione pubblica inerente la validità della firma degli atti dell’ architetto Mencarelli”».
Le domande nascono allora spontanee: «Alla luce di quanto dal sindaco stesso sottoscritto – dicono Alina Baciu e Ilaria Fantozzi – ci domandiamo, non potendo esserci un peso diverso di firma tra atti dirigenziali e atti di giunta, se anche le determine approvate dall’architetto Mencarelli riportino, come logica conseguenza, le stesse criticità rilevate per le delibere di giunta. E ancora, ci domandiamo, se la sua posizione è dubbia, come messo nero su bianco, perché gli viene lasciato il potere di firma sulle determine di liquidazione di stato di avanzamento dei lavori (come ad esempio per Ponton del Castrato, quando poche settimane fa sono stati liquidati 700mila euro alla ditta Lo Monaco srl)?
Quale valore hanno quelle determine, dal momento che lo stesso sindaco riconosce che la posizione dell’architetto in quiescenza è sub iudice?
Sono nulle?
Cosa succederà a quelle determine, a quegli atti, nel caso in cui venga sancita ulteriormente l’incompatibilità del ruolo ricoperto dall’architetto?
Che fine faranno i Pnrr? Chi si assumerà la responsabilità dei soldi pubblici erogati a soggetti privati sulla base di atti firmati da quel Mencarelli che, repetita iuvant, lo stesso Tidei riconosce nel decreto sindacale che non è certa la validità di firma? Perché lo lascia libero di firmare alcuni atti e non tutti? Secondo quale principio della pubblica amministrazione?
È chiaro a tutti come quella di Tidei sia ormai una gestione completamente scellerata e che rischia di produrre alla nostra città danni erariali e contenziosi incalcolabili – concludono Baciu e Fantozzi – Invece di parlare di giunte tecniche come se fosse una specie di Mario Draghi del litorale nord, nel disperato tentativo di tenere quel che resta della propria maggioranza, che fra l’altro ormai lo considera una scheggia impazzita, faccia l’unica cosa che un amministratore dotato di un minimo di senso delle istituzioni avrebbe già fatto da tempo: rassegni le dimissioni e chiuda una volta per tutte questa dimenticabile e funesta esperienza da primo cittadino».