FORMIA – La Procura di Reggio Calabria ordina la riesumazione della salma di Amedeo Matacena, che si trova a Formia, per indagare su presunti testamenti falsi e sospetti avvelenamenti legati al patrimonio milionario del politico. L’ex parlamentare di Forza Italia è deceduto il 16 settembre 2022 durante la sua latitanza a Dubai. L’uomo, all’epoca, scappava dalla condanna per concorso esterno in associazione mafiosa rimediata nel processo Olimpia. Tre mesi prima di lui, a morire è stata la madre, Raffaella De Carolis, deceduta il 18 giugno 2022 sempre a Dubai, dove aveva raggiunto il figlio.
Nato nel 1964 a Reggio Calabria, Matacena proveniva da una famiglia di armatori ben conosciuta nella città, grazie alla storica società di navigazione “Caronte & Tourist”, un colosso dei traghetti che opera sullo Stretto di Messina.
L’ex parlamentare è morto ufficialmente per infarto, ma ora il sospetto è che i due siano stati avvelenati da qualcuno che abbia avuto interesse a mettere le mani sul patrimonio milionario del politico. I pm vogliono capire se quel qualcuno possa essere Maria Pia Tropepi, 43 anni, ultima moglie di Matacena, che è ora indagata per duplice omicidio e per altri reati che avrebbe commesso prima e dopo la morte dell’ex parlamentare. All’epoca della morte di Matacena, la donna si era detta contraria alla decisione di seppellire la salma in Italia, sostenendo che l’uomo volesse restare a Dubai, ma poi ha prevalso la volontà dei figli di metterlo a Formia.
La donna vive tuttora a Dubai, dove ha creato un impero tra chirurgia estetica, wellness e marketing digitale, lei stessa racconta sui social la sua vita, forte dei suoi 117mila follower. Con lei indagati il figlio della donna, Giovanni Rispoli, lo storico collaboratore del politico, Martino Politi, e Elio Matacena, fratello dell’ex deputato.
Nei giorni scorsi, è stato dato mandato di effettuare l’autopsia sul corpo dell’uomo.