LATINA – Il noto processo per traffico illecito di rifiuti ed altri reati patrimoniali a carico di oltre 20 imputati tra Roma e Latina nel quale è stata coinvolta l’importante Azienda italiana Centro Rottami S.r.l. di Cisterna, è stato ancora una volta oggetto di clamore mediatico.
L’udienza del 17 settembre scorso davanti al II Collegio penale del Tribunale di Latina, presieduto dal Giudice dott.ssa Francesca Coculo, si è conclusa con un rinvio al 27 novembre 2024 per lo scioglimento delle questioni preliminari sollevate dalla difesa di Leopoldo Del Prete e del figlio Gennaro, unitamente alla istanza di revoca parziale del sequestro di prevenzione che nel 2020 ha attinto la Centro Rottami .
“Dopo la decisione del Tribunale della Libertà di Roma del 2022 – ha spiegato l’Avv. Mario Antinucci legale di fiducia di Leopoldo Del Prete e di suo figlio Gennaro – si è formato il giudicato cautelare sulla errata quantificazione del presunto profitto illecito (dalla somma di 16 milioni contestati dal P.M. a quella decisa dal Tribunale, di gran lunga inferiore, pari a 6 milioni) e la conseguente sproporzione del vincolo cautelare reale sull’intera azienda Centro Rottami S.r.l. è oggi del tutto ingiustificata ai fini della confisca, proprio alla luce degli effettivi volumi d’affari leciti e del valore del patrimonio complessivo dell’azienda, nettamente superiori al presunto profitto illecito contestato dall’organo inquirente.
A distanza di 4 anni dall’esecuzione del sequestro, nella permanenza dell’amministrazione giudiziaria imposta dal Tribunale, la sproporzione del vincolo cautelare reale sull’intero complesso aziendale della Centro Rottami S.r.l. rispetto all’effettivo termine patrimoniale del profitto illecito, consente una revoca parziale del sequestro preventivo senza alcun pregiudizio per l’Erario ai fini della confisca”.
Nel delineato contesto la prima questione preliminare sollevata dalla difesa, già avanzata nel 2023 in udienza preliminare dove è stata formalizzata la richiesta di giudizio abbreviato condizionato alla nomina di un perito del Tribunale, ha avuto ad oggetto proprio la nullità del capo d’imputazione relativo al delitto di traffico illecito di rifiuti nella parte in cui è stato contestato un profitto illecito tre volte superiore al valore accertato in sede di giudicato cautelare nel 2022.
Da ultimo è stata formalizzata la questione del c.d. bis in idem sostanziale e processuale, ovvero il fatto che per effetto dell’indagine avviate nel 2018 dalla Procura della Repubblica di Roma e Latina, il noto imprenditore di Cisterna Leopoldo Del Prete sarebbe oggi imputato per lo stesso fatto in due giudizi penali distinti, uno pendente dinanzi al Tribunale di Roma e l’altro al Tribunale di Latina, entrambi in composizione collegiale.