VITERBO – La proposta di creare una discarica di inerti a Norchia ha acceso un acceso conflitto tra la politica e i dirigenti tecnici del Comune di Viterbo, con posizioni che si sono rivelate decisamente contraddittorie.
Da una parte, la sindaca di Viterbo, Chiara Frontini, insieme a Forza Italia e al Partito Democratico, lancia l’allarme: quella di Norchia, secondo loro, sarebbe una “discarica mascherata,” con potenziali rischi per l’ambiente e la salute pubblica. Dall’altra, i dirigenti del Comune, tra cui Peruzzo e Moncelsi, che a marzo avevano dato il loro via libera senza sollevare alcuna obiezione.
Il terreno individuato come sede ideale per la discarica ha così trasformato Norchia nel campo di battaglia di un complesso scontro politico-tecnico. La vicenda ha visto il coinvolgimento anche della Regione e della Asl, che si sono espresse favorevolmente sulla base delle relazioni tecniche. La Regione, infatti, ha rilasciato un giudizio positivo, subordinato però a due condizioni: l’esclusione dei rifiuti riciclabili dalle operazioni di smaltimento e l’adozione di misure adeguate per garantire la salute e la tutela ambientale.
Tuttavia, le osservazioni politiche, che spesso sono il riflesso delle preoccupazioni della comunità, sembrano pesare meno di quelle tecniche, che ad oggi sono tutte positive. Questo ha portato alla situazione paradossale in cui la stessa amministrazione comunale, che tramite i suoi dirigenti aveva approvato il progetto, ora si trova a fronteggiare l’opposizione interna della sindaca Frontini.
La sindaca, infatti, ha espresso il suo dissenso, ribaltando la posizione iniziale del Comune e allineandosi alle critiche mosse dai partiti di opposizione. Questo cambio di rotta ha sollevato numerosi interrogativi sulla coerenza delle decisioni comunali e sulla trasparenza dell’intero processo decisionale.
La situazione di Norchia mette in evidenza una profonda spaccatura tra la dimensione tecnica e quella politica della gestione dei rifiuti, con la sindaca che si trova a dover giustificare un netto cambio di posizione rispetto al parere espresso dai suoi stessi dirigenti. Un cambio che non può passare inosservato e che potrebbe avere ripercussioni sia sul piano politico che su quello istituzionale.
Nell’attesa di ulteriori sviluppi, ciò che emerge chiaramente è un quadro di incertezze e tensioni, in cui le decisioni tecniche si scontrano con le sensibilità politiche, lasciando i cittadini di Viterbo con più domande che risposte su quale sia il futuro di Norchia e sulla reale trasparenza delle scelte che riguardano il loro territorio.