SAN VITO LO CAPO – E’ il Marocco il paese vincitore del Bia cous cous World Championship, il Campionato del mondo di cous cous, l’evento centrale del Cous Cous Fest che ha messo a confronto gli chef di 10 Paesi (Cina, Eritrea, Israele, Italia, Marocco, Medici Senza Frontiere, Palestina, Russia, Tunisia e Ucraina), all’insegna dello scambio tra culture nell’ambito del festival prodotto dall’agenzia Feedback e dal Comune di San Vito Lo Capo. La coppia di chef Chaoui Hanae, chef imprenditrice che ha aperto a Milano La Medina, un bistrot specializzato in cucina e pasticceria marocchina, e Mourad Dakir, chef e titolare di Maison Touareg, il primo ristorante marocchino a Milano, ha sbaragliato gli altri concorrenti.
Secondo posto per la squadra cinese, mentre il terzo gradino del podio è stato occupato da Medici Senza Frontiere, che ha presentato un piatto vegetariano di recupero, simbolo di sostenibilità e solidarietà.
Il team del Marocco ha conquistato il palato della giuria tecnica, guidata dall’imprenditore Oscar Farinetti, con un cous cous tradizionale marocchino, un ricordo delle montagne dell’Alto Atlante. “La nostra ricetta è più di un semplice piatto – hanno detto Chaoui Hanae e Mourad Dakir – è un simbolo di famiglia, tradizione e gratitudine. Questo couscous racchiude i sapori genuini delle montagne dell’Alto Atlante, nella provincia del Haouz, dove ogni ingrediente è scelto con cura e preparato con amore”.
Il piatto del Marocco ha conquistato la giuria tecnica per il suo equilibrio perfetto di sapori tra quelli tradizionali e innovazione, e la maestria nella lavorazione della semola. Preparato con una selezione di spezie tipiche del Maghreb e accompagnato da un ragù di agnello cotto lentamente, il cous cous marocchino ha saputo esaltare la ricchezza gastronomica del Paese.
L’Italia, rappresentata dallo chef Antonino Ingargiola, ha ottenuto un meritato quarto posto con una ricetta decisamente innovativa. Il piatto italiano ha messo al centro il concetto di sostenibilità e recupero alimentare, includendo persino frammenti di plastica edibile, un materiale innovativo che punta a ridurre l’impatto ambientale. Nonostante la mancata conquista del podio, la proposta italiana ha destato grande interesse per la sua originalità e il suo forte messaggio di attenzione al pianeta.