La regione Lazio presente con uno stand freddo, abbandonato a se stesso, ignorato dalle decine di migliaia di persone che hanno preso d’assalto Ortigia e degustato le bontà prodotte lungo lo Stivale
SIRACUSA – Il commissario dell’Arsial, Massimiliano Raffa, aveva annunciato l’iniziativa di partecipare al G7 Agricoltura di Ortigia, meravigliosa isola di Siracusa, in pompa magna. Con tanto di partecipazione all’inaugurazione con tanto di delegazione al seguito.
Il comunicato diramato dal commissario quasi ci aveva illuso di trovarci difronte a qualcosa di straordinariamente interessante.
«Il “Modello Lazio” si presenta sulla scena internazionale con una straordinaria rappresentazione delle eccellenze regionali nel cuore di Siracusa.
Già perché per la prima volta nella storia del G7 Agricoltura, la regione Lazio ha fatto il suo ingresso sulla scena internazionale con un’installazione multimediale all’avanguardia, posizionata strategicamente in Piazza d’Armi a Ortigia, nel cuore storico di Siracusa. Una location iconica, che promette di amplificare l’impatto e la visibilità della presenza laziale durante il summit mondiale».
Non solo. Perché aggiungevano che “l’innovativa esposizione, ideata da Arsial nell’ambito del progetto di promozione agroalimentare “Modello Lazio”, aveva l’obiettivo di trasformare Piazza d’Armi in un palcoscenico vivente delle eccellenze regionali, offrendo ai visitatori e ai delegati un’esperienza immersiva senza precedenti nel patrimonio agricolo, gastronomico e culturale della regione. Grandi ledwall ad alta definizione, strategicamente posizionati per massimizzare l’impatto visivo nella piazza, proietteranno immagini mozzafiato delle eccellenze laziali, raccontando una storia millenaria di tradizione e innovazione”.
Infine… “L’installazione, che dominerà Piazza d’Armi per tutta la durata del G7, è destinata a diventare un punto focale non solo dell’evento ufficiale, ma anche per i cittadini e i turisti presenti a Siracusa, attirando l’attenzione di delegati, media internazionali e opinion leader del settore”.
Insomma “Il ‘Modello Lazio’ che presentiamo oggi in Piazza d’Armi non è solo una vetrina, ma un vero e proprio manifesto della nostra visione per il futuro dell’agricoltura”.
Ebbene il commissario Raffa evidentemente non si è proprio reso conto di aver buttato soldi. Non sappiamo quanti, E di aver messo in imbarazzo la regione Lazio.
Uno stand vuoto. Isolato. Abbandonato a se stesso. Di giorno sotto il cocente sole di Siracusa era impossibile vedere quei freddi filmati senza audio che scorrevano in modo anonimo. La sera i protagonisti erano gli stand vicini di Puglia, Calabria, Abruzzo che offrivano ai presenti deliziose degustazioni dei prodotti tipici locali con altrettante iniziative di promozione di aziende ed eccellenze del posto.
Lo stand del Lazio deserto. Vuoto. Senza anima. Senza persone pronte a spiegare, illustrare, promuovere.
A cosa sia servito lo può solo aver immaginato il commissario Raffa. Secondo noi non è servito assolutamente a niente. Anzi. Arsial ha perso una grande occasione per promuovere davvero le eccellenze del nostro territorio. Forse hanno sottovalutato l’evento. Forse sono stati consigliati male e assistiti peggio.
Decine di migliaia di persone che hanno reso l’iniziati del G7 Agricoltura un qualcosa di unico e probabilmente di irripetibile.
Il Ministro Francesco Lollobrigida ha fatto centro. Le delegazioni mondiali sono rimaste spiazzate sia dall’organizzazione che dalla forza dei messaggi trasmessi da l’Italia che lavora, produce, si ingegna.
Le regioni che avevano a cuore i loro produttori non hanno badato a spese ed hanno fatto bene. Così come ha centrato l’obiettivo Intrecci, l’Accademia di alta formazione del personale di sala ideata da Dominga, Marta ed Enrica Cotarella.
Presenti, perfetti, preparati, impeccabili con la loro presenza alle cene di gala.
Molti importanti rappresentanti istituzionali prima della cena di gala del G7, come aperitivo, hanno bevuto un bicchiere di Montepulciano d’Abruzzo e gustato alcuni arrosticini di pecora: tra questi il commissario europeo per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale, Janusz Wojciechowski, il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, i sottosegretari al Masaf Giacomo La Pietra e l’aquilano Luigi D’Eramo, e il presidente dell’Ice (Istituto per il commercio estero), Matteo Zoppas. Sono passati davanti allo stand dell’Arsial e forse hanno immaginato fosse un magazzino.
Era addirittura presente con un proprio punto di degustazione Urbani, una delle più grandi aziende di produzione di tartufo italiano “da 170 anni ambasciatori del gusto italiano nel mondo”.
Nel loro “piccolo” hanno giganteggiato rispetto all’impresentabile stand dell’Arsial che aveva la presunzione di rappresentare la regione Lazio.
Speriamo il prossimo anno in Canada facciano meglio (oltre che a farsi l’ennesimo viaggetto in business class).