ROMA – Il ministero dell’Università e della Ricerca ha reso pubblica la tabella del Fondo di finanziamento ordinario, che stabilisce la ripartizione delle risorse per il 2024 tra i vari atenei in Italia.
“Il Ffo – fanno sapere dal Mur – registra quest’anno un incremento di risorse del 21% rispetto agli stanziamenti pre-Covid passando da 7 miliardi e 450 milioni di euro a oltre 9 miliardi di euro”.
Per l’università della Tuscia la graduatoria ufficiale rappresenta una buona notizia, seppur non si parli di un aumento di fondi rispetto al recente passato.
Quasi tutti gli atenei italiani, infatti, hanno subito un decremento di finanziamenti mentre per l’Unitus, così come le sole università di Ferrara, Foggia, Modena e Reggio Emilia, Napoli Parthenope e Padova, vedrà arrivare per l’anno corrente la stessa cifra dell’anno precedente.
L’università della Tuscia riceverà quindi 45.204.514 euro che corrispondono alla stessa identica somma del 2023 tra base, premiale, perequativo e piani straordinari.
“Nel corso degli ultimi anni – conclude la nota del Mur -, il Governo ha destinato consistenti fondi e risorse al sistema universitario italiano: sono state finanziate con 290 milioni di euro sia borse di dottorato sia università del Mezzogiorno attraverso i Patti territoriali di alta formazione. Ulteriori contributi sono stati destinati a specifici programmi come il fondo per l’orientamento, il fondo per le Infrastrutture, le Chiamate dei docenti e l’Housing per gli studenti. Questa attenzione ha permesso di portare la percentuale di ordinari e associati oggi al 68%, ai massimi di sempre. Quest’anno il fondo non beneficia del contributo straordinario ricevuto nel 2023 e legato al Pnrr e torna a valori standardizzati, comunque superiori al 2022. I finanziamenti sono destinati a crescere nuovamente già nel 2025 a conferma del solido sostegno del ministero alle università statali, perno della offerta formativa accademica italiana”.