Come il vescovo Ruzza possa aver consentito uno scempio del genere (chiesa comunque sconsacrata ma di proprietà della Diocesi) è davvero impensabile
TARQUINIA – Quello che è andato in scena sabato 28 settembre nella chiesa sconsacrata di San Pancrazio, di proprietà della Diocesi e utilizzata come spazio culturale solo per eventi eccezionali, ha dell’incredibile.
In occasione del Premio Città di Tarquinia “Vasco Palombini” è andata in scena l’esibizione di un artista (o fotografo non abbiamo capito un gran che bene).
Questo performer si è spogliato completamente nudo e si è versato in testa dell’acqua gelida contenuta in una sorta di fiori di terracotta. Una scena di auto battesimo blasfemo (visto l’ambiente e la storia di questa chiesa).
Abbiamo chiamato chi ha fortemente voluto questa esibizione e cioè Alessandra Sileoni presidente della società tarquiniese d’arte e storia, la quale ci ha spiegato che quello che si è spogliato completamente nudo nella chiesa di San Pancrazio non era un performer ma bensì un grande artista, tale Michele Rava.
Oltre lei credo che non siano in molti a conoscere questo “glande” artista. Forse non lo conosce neanche il vescovo Ruzza che sarà sicuramente ben felice di vedere questo video.
L’arte è arte. Ci mancherebbe. Ma ci sono luoghi e luoghi. Complimenti agli organizzatori che nel Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia (VT) hanno ospitato la seconda edizione del Premio Città di Tarquinia per la scultura ceramica dedicato a “Vasco Giovanni Palombini”.
Le opere degli artisti partecipanti al premio sono esposte all’Auditorium S. Pancrazio, in via delle Torri n. 15, mentre la sede del Museo Archeologico ospiterà una sezione omaggio dedicata al maestro Luigi Mainolfi, voluta dal critico e storico dell’arte Lorenzo Fiorucci, Direttore del Museo di Arte Ceramica contemporanea di Torgiano, in quanto vincitore della seconda edizione del Premio Luciano Marziano destinato a “eccellenti personalità della critica d’arte”.
Il Premio “Vasco Palombini” consiste in un premio acquisto del valore di € 5.000, messo a disposizione dalla famiglia Palombini e dalla S.T.A.S. – Società Tarquiniense d’Arte e Storia di Tarquinia, che è stato attribuito a uno dei quattro artisti tra: Victor Fotso Nyie, Samanta Passaniti, Marta Palmieri, Michele Rava attraverso l’attento esame di una giuria di qualità che decreterà la miglior opera in mostra.
La giuria di quest’anno era composta da Flaminio Gualdoni, critico, storico d’arte e vincitore della I edizione del Premio Luciano Marziano; Francesco Sposetti – Sindaco di Tarquinia; Maria Elisabetta De Minicis – Consigliere di Amministrazione Fondazione Carivit – Museo della Ceramica della Tuscia; Giovanni Mirulla, direttore della rivista DA’. Design e artigianato; Marco Tonelli, critico e storico d’arte; Attilio Quintili, scultore e ceramista; Paola Palombini, in qualità di rappresentante della famiglia erogatrice del premio.
Chissà se per la performance di Michele Rava la giuria aveva pure il righello…
Clicca sull’immagine e guarda il video (VIETATO AI MINORI DI ANNI 18)