Polemiche da parte dell’opposizione al “nuovo” assessorato di Patrizia Notaristefano, alla quale è stata tolta la cruciale delega ai Servizi Sociali dopo le dure critiche sugli asili nido
VITERBO – Non sono state assenti le polemiche al primo consiglio comunale ufficiale post-rimpasto con il consigliere Matteo Achilli (Fratelli d’Italia) che non ha mancato di chiedere “la testa” dell’assessore Patrizia Notaristefano, rinnovata nella sua carica ma “svuotata” di tutte le deleghe più importanti.
“In questo rimpasto a lei è stata tolta la delega più importante della città. Per questo le chiedo un atto di responsabilità dimettendosi perché con queste deleghe al nulla ci costerà quasi 120mila euro di denaro pubblico”, ha dichiarato Achilli.
Una critica dura, ma che era nell’aria da tempo, almeno da quando è stata resa pubblica la nuova formazione della giunta guidata da Chiara Frontini e l’assegnazione delle nuove deleghe. Notaristefano, un tempo assessore ai Servizi Sociali – una tra le più importanti e delicate cariche cittadine – è ora stata assegnata a tematiche che per il rappresentante di Fratelli d’Italia, sono poco rispetto alle problematiche di Viterbo. Lei, in ogni caso, dovrà occuparsi di Agricoltura e filiera agroalimentare del cibo- Città Universitaria e ricerca; Politiche per l’occupazione; Servizio civile; Fundraising e sponsorizzazioni; Film Commission e Città del Cinema; Gemellaggi, politiche comunitarie ed internazionali; Statistica e monitoraggio indicatori qualità della vita.
“Ci ascolti e si dimetta, così ne uscirà come una vincitrice anche gli occhi degli elettori. Glielo deve”, ha concluso il meloniano.
Anche il leghista Andrea Micci, nei giorni passati, aveva sottolineato come il ridimensionamento dell’assessorato di Patrizia Notaristefano sarebbe in ogni caso stato retribuito pienamente.
“Le deleghe con cui è stato creato il nuovo assessorato di Notaristefano – aveva argomentato Micci – potevano essere accorpate a un altro assessorato di maggiore peso, pur di non congedare alcune figure per logiche che, immagino, abbiano poco a che fare con l’interesse cittadino”.