A Orvieto le spoglie del “Generale di Dio” Padre Gianfranco Chiti, pronto per diventare “beato”

E’ stato comandante della Scuola allievi sottufficiali di Viterbo e una volta congedato entrò nell’ordine francescano

ORVIETO – La cerimonia si è svolta nel pomeriggio di sabato scorso, 5 ottobre 2024, e grande è stata l’emozione all’arrivo del carro funebre che trasportava i resti mortali del “Generale di Dio”. Davanti al convento di San Crispino la bara era attesa da una folla di fedeli, autorità civili, clero, il labaro nazionale dell’Associazione Granatieri, il Gonfalone della città di Gignese (Novara) dove Chiti nacque il 6 maggio 1921 e un picchetto di Granatieri in alta uniforme che ha reso gli onori militari.

Impeccabile l’organizzazione curata dall’Associazione Nazionale Granatieri e dall’infaticabile padre Flavio Ubodi, presidente dell’associazione dedicata a Gianfranco Maria Chiti.

Portato a spalla da otto granatieri in servizio e in congedo, il feretro è stato spostato all’interno della chiesa, dove Padre Maurizio ha celebrato la santa messa e ha letto alcuni toccanti brani delle lettere scritte da Chiti mentre era prigioniero degli angloamericani nei campi di Tombolo, Coltano e Laterina. La chiesa non è stata sufficiente a contenere il gran numero di fedeli e di militari ex allievi di Chiti, giunti a Orvieto con le famiglie per salutare il vecchio comandante.

Infatti, Gianfranco Chiti è stato prima vice comandante e poi comandante della Scuola Allievi Sottufficiali di Viterbo, dove sono stati addestrati migliaia di militari dell’Esercito Italiano. Fortissimo il suo legame con la Città dei Papi, dove molti che lo hanno conosciuto lo ricordano con grande affetto, benché siano trascorsi venti anni dalla sua morte. Dopo il congedo militare entrò nell’ordine francescano.

“Ho solo cambiato divisa -amava dire – da soldato della Patria a soldato di Gesù.”

Domenica mattina, nel Duomo di Orvieto, si è celebrata una messa solenne officiata dal vescovo di Orvieto-Todi, monsignor Gualtiero Sigismondi. A seguire, le spoglie mortali sono state tumulate nella cappella dedicata a padre Chiti, posta all’interno della chiesa del convento di San Crispino. Qui potrà essere venerato dai fedeli.

Il 22 gennaio scorso, si sono riuniti i vescovi e i cardinali incaricati di valutare il processo diocesano e analizzare il lungo e minuzioso procedimento. Il 24 gennaio, padre Gianfranco Maria Chiti è stato dichiarato venerabile dal Papa. La Chiesa ha riconosciuto le sue virtù eroiche e il granatiere è a un passo dall’essere beato.