Aperta un’indagine ufficiale sul presunto miracolo avvenuto durante il volo su Viterbo del Cuore di Santa Rosa tenutosi il 2 settembre
VITERBO – Un presunto miracolo sarebbe avvenuto durante il sorvolo del Cuore di Santa Rosa su Viterbo, un appuntamento che si svolge ogni anno prima del trasporto del 3 settembre e che ha visto il Vescovo Francesco Orazio Piazza in volo sull’elicottero dell’esercito per la benedizione alla città e ai suoi abitanti.
A dare notizia del presunto miracolo è stato per primo don Claudio Sperapani durante la celebrazione dei funerali dell’ex facchino di Santa Rosa, Franco Paiolo, che si sono svolti ieri pomeriggio alle 15. Una notizia sulla quale, era certo, avrebbe subito aperto un’indagine ufficiale la Curia di Viterbo.
“È certamente motivo di gioia per tutti la possibilità di un eventuale evento di grazia in cui una persona possa aver sperimentato, nella fede, la singolarità di una situazione straordinaria nella sua vita. Ma è altrettanto necessario, oltre che opportuno, che la semplice notificazione di una notizia, appunto per la sua singolarità, debba poi trovare il dovuto riscontro attraverso procedure, articolate e progressive, come richiesto in questi particolari casi – spiegano dalla Curia – Certamente il Vescovo è chiamato ad avviare le dovute indagini conoscitive e, nel rispetto delle normative relative a tali eventi, dovrà approfondirne la consistenza e l’evidenza, sotto ogni profilo. Si deve procedere con attenzione e cura per verificare quello che, solo dopo effettive e conclamate certificazioni, potrà essere sottoposto, nei vari livelli previsti, con la formula di «presunto miracolo». Questa formula è possibile scioglierla da ogni dubbio solo dopo i vari procedimenti nelle sedi preposte per le necessarie valutazioni e conclusioni. Certamente questa iniziale notifica di notizia, da verificare e valutare, è comunque occasione per rinnovare l’entusiasmo della fede che dona luce e senso alla vita ecclesiale e sociale”.
In conclusione, anche una dovuta raccomandazione da parte della Curia Vescovile: “Per questo, per la delicatezza e la serietà del procedimento di accertamento di un possibile evento di grazia, è necessario alimentare non tanto curiosità e clamore, quanto riserbo, rispetto e preghiera”.