TREVIGNANO – Proseguono le indagini sulla Madonna di Trevignano con nuovi sviluppi giudiziari sulla vicenda che continua a suscitare interesse e scalpore.
A finire nell’occhio del mirino il sequestro delle registrazioni di alcune indagini televisive andate in onda a giugno.
Una, in particolare, avrebbe catturato l’attenzione degli inquirenti: un passaggio in cui un’ospite avrebbe dichiarato che, tra i parrocchiani, circolava la voce che il sangue apparso improvvisamente sulla statuetta della Madonna e sul quadro del Cristo sarebbe stato di Gisella Cardia. La Procura, allertata da tale affermazione, ha quindi avviato l’esame delle registrazioni per verificare quanto sostenuto.
Il procuratore Liguori intanto, a capo delle indagini, rassicura che l’impegno della Procura di Civitavecchia nel garantire un’indagine approfondita è massimo, anche a favore degli indagati, come prescrive il codice. E sottolinea: “L’unico interesse è accertare eventuali aspetti di natura penale, senza interferire nelle questioni religiose, per le quali si è già espressa l’Autorità ecclesiastica”.
“Il nostro compito è stato quello di capire se i fedeli si sono sentiti truffati o se hanno agito per ritorsione”, ha poi concluso, precisando che la presunzione d’innocenza rimane valida per tutti gli indagati.