Santa Marinella – Minghella e la supercazzola sul whistleblowing

Il presidente del consiglio della Perla del Tirreno cerca di calmare gli animi dell’opposizione e chiede “dialogo e partecipazione”. L’opposizione cerca un consigliere per mandare a casa lui e il sindaco. Chi troverà per primo quel che cerca?

SANTA MARINELLA – Il presidente del consiglio comunale di Santa Marinella, Emanuele Minghella, dopo l’episodio della lettera anonima di un dipendente che ha denunciato l’uso personale della macchina di servizio da parte del sindaco Pietro Tidei ha scritto una lettera strappalacrime alle opposizioni per riattivare le commissioni e ritrovare un confronto democratico.

“Come Presidente del Consiglio Comunale sono il garante dell’agibilità democratica delle istituzioni, dalla massima assise all’ultimo degli uffici. Il presente richiamo è rivolto dunque indifferentemente a tutti i gruppi consiliari. Personalmente, quale seconda carica istituzionale della Città di Santa Marinella, mi sono messo al servizio del Consiglio Comunale come garante, anzitutto, del suo Regolamento avvalendomi della figura del Segretario Generale.

… Faccio sommessamente notare che esistono sedi di confronto istituzionale quali le commissioni consiliari dalle quali in questo scorcio di legislatura non è mai pervenuta in Consiglio una sola proposta. Registro, dunque, con rammarico che tali commissioni non rispondono minimamente al loro compito istituzionale come sedi di confronto, di proposte concrete e di lavoro per il bene della città, mentre vengono di gran lunga preferite le vetrine offerte a buon mercato dai social-media e dalla stampa locale dove prevale il “rumore mediatico” spesso in chiave “distruttiva” e di scontro fine a se stesso. Vi esorto quindi a riattivarle prontamente avendo scelto per regolamento che esse siano strumento di partecipazione, di controllo e di lavoro dei consiglieri comunali eletti per questo”.

Certo, non avendo più una maggioranza assoluta ed avendo mire di candidarsi al posto dell’attuale ottuagenario sindaco Tidei magari in una lista di centrodestra diventa improvvisamente “sommessamente disponibile al dialogo”.

E aggiunge: “Non può passare inosservato, infine, l’utilizzo di recente registrato dell’uso della “soffiata anonima” da parte di un sedicente dipendente comunale. Rammento che la legge prevede che tali segnalazioni vadano inoltrate per via gerarchica o direttamente all’Autorità anti corruzione (Anac – https://www.anticorruzione.it/-/whistleblowing) proprio nei casi in cui vi sia il fondato timore di subire una ritorsione o che alla segnalazione non sarebbe dato efficace seguito in ragione delle specifiche circostanze del caso concreto. Questo per garantire che il dipendente della PA possa usufruire di tutte le tutele e le garanzie che un impianto di leggi (noto come “whistleblowing”) sancisce a sua tutela. L’utilizzo della segnalazione anonima va quindi fortemente respinto specie sotto forma di “ricatto” o semplice strumento di lotta politica.

Non possiamo rimanere indifferenti al progressivo imbarbarimento dei rapporti tra forze politiche che va oltre la normale e dialettica democratica e ritengo sia dovere di tutti ripristinare, al più presto, un clima in cui il “confronto” non diventi mai “scontro” e l’avversario politico una persona da abbattere, utilizzando metodi che non troverebbero cittadinanza in un consesso civile.

Rammento a tutti, in conclusione, che la politica quella con la P maiuscola non solo ha il dovere di dare l’esempio, ma finisce inevitabilmente per esserlo specie al cospetto delle giovani generazioni che con pieno diritto pretendono un futuro migliore per la loro Santa Marinella”.

Dare l’esempio? Quale quello delle intercettazioni e dei video girati nella variegate (nel senso di utilizzo) stanze comunali?

Quelle del disprezzo delle donne qualunque esse siano?

Ad oggi non c’era mai stata una presa di posizione, una dichiarazione pubblica di solidarietà nel confronti della Befani piuttosto che la Baciu. Insomma Minghella cerca il dialogo e questo può essere anche un gesto nobile. Le opposizione cercano un consigliere comunale in più per mandare a casa lui, i sindaco e quelli che fino ad oggi hanno trasformato la Perla del Tirreno in una barzelletta nazionale.