Romoli (FI) svolta sempre più a sinistra e fa ricorso al Tar sulla decisione presa dalla maggioranza Rocca e dal delegato alle scuole Schiboni, anche lui esponente di Forza Italia
VITERBO – Grande confusione in Forza Italia dopo la decisione del presidente della Provincia di Viterbo Alessandro Romoli di impugnare la decisione della Regione Lazio di accorpare gli istituti comprensivi di Caprarola e di Fabrica di Roma.
L’accorpamento, contro il quale Romoli ora si è rivolto al Tar del Lazio era stato firmato proprio dal “suo” assessore regionale Giuseppe Schiboni, anch’egli di Forza Italia. A gennaio lo stesso Schiboni aveva presentato la fusione dei due plessi, l’istituto comprensivo San Giovanni Bosco di Fabrica di Roma e il Roberto Marchini di Caprarola, spiegando che “nessuna scuola è stata cancellata e nessun servizio sarà sottratto a studenti e territori”.
Il Piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche per l’anno 2024/2025 approvato dalla Regione nel 2023 era stato anche commentato presso Palazzo Gentili, alla presenza del presidente della provincia Alessandro Romoli nel mese di aprile 2024.
Romoli, in quell’occasione, aveva anzi dichiarato che: “Si fatica a formare anche le classi della scuola primaria e presto quasi metà delle scuole della provincia saranno chiuse e molti territori resteranno completamente sempre scuole, perdendo l’appeal verso nuovi investimenti”. Un preambolo atto a giustificare la scelta della Regione di accorpare alcuni plessi. Una scelta che, all’epoca, per il presidente della provincia di Viterbo sembrava dolorosa ma inevitabile.
Oggi, invece, la Provincia ha “dichiarato guerra” alla Regione, mettendo forse in evidenza i nuovi equilibri di potere che vigono nella Tuscia, dove Forza Italia è sempre più costola del PD. Romoli, da alleato della maggioranza Rocca (coalizione che vede ovviamente FI in maggioranza) sembra ora sempre più un delegato panunziano e fan dell’opposizione regionale a firma PD.
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