LADISPOLI – All’asta la casa dove nel maggio del 2015 è stato ucciso il giovane Marco Vannini. Una tragedia che ha sconvolto l’Italia per modalità e moralità.
“Villino su tre piani collegato da scala, composto al piano terra da centrale termica e guardino di pertinenza, al primo piano da salone, cucina, bagno, disimpegno e ampia terrazza, al piano secondo da tre camere di cui una con balcone e bagno“. Questo l’annuncio apparso sul sito Immobiliare.it riguardo ad un’abitazione di Ladispoli all’asta. Con base fissata a 157.500 euro.
La casa è ormai disabitata da tempo, i Ciontoli in attesa di giudizio si erano tutti trasferiti altrove, molto prima della condanna definitiva, che li ha portati in carcere. Antonio Ciontoli è stato condannato a 14 anni di reclusione per omicidio volontario mentre la moglie Maria Pezzillo e i figli Federico e Martina dovranno scontare nove anni e quattro mesi per concorso anomalo in omicidio volontario.
Nel 2018, proprio di fronte all’abitazione, è stata realizzata una targa, dedicata a Marco Vannini e voluta dal Comune di Ladispoli per continuare a ricordarlo. “Chi diceva di amarti – si legge – ti ha lasciato morire, ma nessuno farà mai morire il nostro amore per te, mamma e papà”.
Il ricavato (se si riuscirà nell’impresa) andrà alla famiglia di Marco, come risarcimento di un dolore che non finirà mai.